Fu uno dei primi acquisti del Milan targato Silvio Berlusconi, partecipando, dal 1986 al 1990, ai successi dei rossoneri di . Per Giovanni Galli, ex portiere ed oggi politico e commentatore televisivo, ha raccontato a 'Repubblica' le sue sensazioni sul passaggio di proprietà del Milan. L'ex calciatore toscano ha dichiarato di viverla “con tristezza”, perché “Berlusconi ha regalato qualcosa di straordinario al club”.
archivio2017
Galli: “Strano un Milan senza Berlusconi. Derby? Farà effetto con due proprietari cinesi”
Galli, che ha sottolineato come gli farà “un po’ effetto vedere un con due proprietari cinesi”, ha fornito il suo punto di vista sulla cessione del club rossonero ai cinesi: “Non conosco la vicenda nei particolari. Quello che conta è che rimanga passione per il calcio, non solo attenzione al marketing. I nuovi proprietari devono capire cosa rappresenta il pallone per noi italiani. Stiamo parlando di un gioco, ci sono cose più serie ovviamente, ma parliamo di uno sport che arriva dritto allo stomaco delle persone. Sarà strano vedere il Milan senza Berlusconi, come l’Inter senza Moratti”.
Berlusconi, , ha lasciato molto in dote al Milan. “Il cavallo di battaglia è sempre stata l’organizzazione societaria. Noi potevamo pensare solo a giocare. Se avevi bisogno del dentista, del commercialista, di comprare un frigorifero, ci pensava la società – ha ricordato Galli -. Oggi la Juventus vince proprio perché ha questo tipo di organizzazione. E i nuovi dirigenti devono ricordarsi che stanno per prendere in mano un club con 10 milioni di tifosi in Italia. Al Milan non si può vivacchiare”.
L'ex estremo difensore rossonero, quindi, ha confessato di aver sperato in un ripensamento del Presidente: evento che, verosimilmente, non si verificherà. Ecco perché, adesso, forse è meglio abbandonarsi nel mare dei ricordi. “L’esodo di 90mila tifosi milanisti a Barcellona per la finale di Coppa Campioni del 1989. Gli 80mila sugli spalti di San Siro per festeggiare lo scudetto a maggio 1988 dopo il pareggio a Como nel pomeriggio. La gioia per la conquista dell’Intercontinentale – ha rammentato Galli -. Eravamo un gruppo di grandi giocatori con un grande pilota: Sacchi. E ricordo il pranzo ad Arcore nell’estate 1986 con i primi acquisti della gestione Berlusconi: Galderisi, Dario Bonetti, Donadoni, Massaro e il sottoscritto”.
Ancora molto legato al club meneghino, Galli ha quindi concluso la sua intervista con un auspicio: “Donnarumma, Calabria, De Sciglio e Locatelli che possono costituire la base italiana del nuovo Milan”.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA