Ecco le parole del tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ai microfoni di Premium Sport, dopo la pesante sconfitta interna contro l'Atalanta.
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Gattuso a PS: “Dimissioni? Il problema non sono io”
Sulla gara: “Questa sera sono state tante le cose che non sono andate come volevamo, ma l'inizio era stato buono, poi siamo andati in svantaggio e il campo è diventato in salita. Nella ripresa ci abbiamo provato, ma non è bastato. Stiamo sempre a cercare di spiegare perché gli episodi ci condannano, ma questi episodi sfavorevoli ce li andiamo a cercare commettendo degli errori. Quando dico che non siamo una squadra lo tocco con mano: nei momenti di difficoltà non riusciamo a reagire, è un dato di fatto. Non è colpa dei singoli giocatori".
Sul confronto con i dirigenti a fine partita: "È una situazione complicata, c’è la contestazione dei tifosi: non si può pensare di continuare la stagione in questo modo. Ma non vedo gente che non si impegna: vedo gente che fa una fatica pazzesca, ma è evidente che siamo una squadra fragile".
Sulle rassicurazioni sul proprio ruolo: "Io oggi sono l’allenatore del Milan, ma sono l’ultimo dei problemi: oggi il problema non è solo la condizione, ma c’è anche la componente mentale. Quello che stiamo facendo non basta, dobbiamo diventare squadra e per farlo dobbiamo commettere meno errori, perché ne facciamo tanti".
Sulle dimissioni: "Se pensassi che il problema sono io, se vedessi che i giocatori non mi seguono… Ci manca fame, malizia, cattiveria".
Sull'errore di Donnarumma: "Quando si prende gol è colpa di tutti. Bisogna anche smetterla di fare paragoni con il passato: non ci stanno, c’erano giocatori diversi, una società diversa. Pensiamo solo al presente, che è pieno di difficoltà da superare uniti".
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