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Gattuso, consiglio a Donnarumma: “Diventare una bandiera vale più di qualche milione”

Gennaro Gattuso e Massimiliano Mirabelli Milan foto acmilan.com
Gennaro Gattuso presentato ieri a Casa Milan come nuovo tecnico della Primavera rossonera: “Per tornare qui ho detto di no a dieci squadre”

Daniele Triolo

Ieri pomeriggio, a 'Casa Milan', il club di Via Aldo Rossi . Gradito ritorno in società, quello di Gennaro Ivan Gattuso, 39 anni, reduce dall'esperienza in Serie B alla guida del Pisa e, soprattutto, centrocampista nella fila rossonere dal 1999 al 2012 (468 gare disputate, 11 gol all'attivo, 10 trofei conquistati).

Alla presenza dell'amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, del direttore sportivo, Massimiliano Mirabelli, del 'brand ambassador' rossonero, la leggenda Franco Baresi, e del responsabile (ormai unico) del settore giovanile, Filippo Galli, Gattuso ha spiegato perché ha scelto di accettare la proposta rossonera di allenare la Primavera: “Mirabelli sembrava Baresi, sempre in marcatura a uomo – ha ironizzato -: è stato questo il motivo principale per cui ho scelto di venire qui. Avevo già parlato con altre squadre, ne avevo più di dieci ma ho scelto il Milan. Per me non è stato un passo indietro, basta guardare le strutture. Essere qui è un onore, poi io voglio pensare solo al campo: ho deciso così anche per quello”.

Sul suo stile di lavoro e sulle sue priorità, poi, Gattuso è stato, come al solito, molto chiaro: “Non vorrei vedere superficialità nei ragazzi. Non mi piace vedere gente che cazzeggia, per dirlo chiaramente – si può leggere questa mattina su 'La Gazzetta dello Sport' -. So che avremo una grande squadra, competitiva. Partiamo da una base molto alta. Questi due anni serviranno a completarmi. Vengo da anni difficili con OFI Creta e Pisa: ho avuto squadre molto solide difensivamente, so che mi manca qualcosa negli ultimi 20 metri ed in quello devo migliorare”. Il rapporto con Vincenzo Montella, tecnico della Prima Squadra, è buono: “Se sono qui è anche perché ho stima di Vincenzo, . Io qui nella speranza di prendere il suo posto? Ho giocato con Montella, sa che persona sono. L'ho detto subito al direttore: 'Non sono qui per altro'. Non penso nemmeno di essere pronto per allenare una squadra così. Anzi: auguro a Montella di vincere lo Scudetto. E conoscendolo non si preoccupa di me. Il mio modulo? Faremo le stesse cose della Prima Squadra”.

Gattuso, che ha spiegato come i suoi ex compagni abbiano reagito alla notizia del suo ritorno al Milan in maniera contrastante (“Qualcuno mi ha offeso, qualcuno mi ha fatto i complimenti: a me però piacciono le cose che danno emozione …”) ha voluto anche, dulcis in fondo, dare un piccolo consiglio a Gianluigi Donnarumma in merito l'intricata vicenda per il rinnovo di contratto: “Convincerlo a restare? C'è poco da convincere, è un giocatore importantissimo. L'unico consiglio che gli posso dare è che ora può perdere qualcosa, forse a fine carriera gli mancherà qualche milionata, ma scrivere la storia con questa maglia non ha prezzo. Anche io potevo fare contratti migliori, . Mi auguro che Gigio rimanga”.

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