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Gattuso si presenta: “Non sono un traghettatore. Voglio grinta e spirito di squadra”

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan (credits: acmilan.com)
"La Gazzetta dello Sport" in edicola questa mattina torna sulla lunghissima presentazione di ieri a Milanello di Rino Gattuso. Questi i punti salienti

Edoardo Lavezzari

Ieri è stato il "Gattuso Day" per il Milan. Il nuovo allenatore si è presentato a Milanello, in una lunghissima conferenza stampa ripresa oggi da "La Gazzetta dello Sport". La "Rosea" ha sottolineato con il tecnico, dopo un inizio di conferenza stampa in leggero imbarazzo, l'allenatore si sia lasciato andare e una volta a suo agio abbia anche scherzato coi giornalisti presenti a Milanello, oltre che parlare seriamente. Tanti, tantissimi, i temi toccati da "Ringhio" ad iniziare dal suo ruolo, quello di allenatore del Milan a pieno titolo: "Non mi sento un traghettatore. Potrei pensarlo se mancassero quattro partite, ma ci sono in ballo ancora 72 punti. So di non piacere a tutti, ma io so quali doti ho e cosa posso dare. Penso di avere le caratteristiche giuste per fare questo mestiere”.

Un concetto, questo, espresso in maniera forte e chiara, come forti e chiari sono stati due messaggi mandati ai giocatori e a tutto il resto dell'ambiente. Il primo è legato allo spirito che la squadra rossonera dovrà mettere in campo: "Esiste un DNA Milan, nel gruppo ci sono regole da rispettare, usanze, senso di appartenenza e disciplina. Per giocare a calcio bisogna far fatica e quando si perde, a Milanello dev’essere come un funerale, deve bruciare il ... Ho anche premesso ai ragazzi che a volte gli potrà arrivare qualche parola fuori posto: non dovranno essere permalosi..." il secondo riguarda le qualità morali del gruppo, che dovranno crescere: "Il gruppo non è solo la squadra, ma tutti coloro che le ruotano intorno. I giocatori comunque devono fare di più. Dobbiamo diventare squadra, saper soffrire. E aiutarsi, con spirito battagliero e compattezza, anche se fuori dal campo non si è amici”.

Il Milan, quindi, riparte da qui: disciplina, senso d'appartenza e fratellanza. Sono queste le parole chiave del nuovo allenatore del nuovo corso rossonero.

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