Gattuso torna a San Siro, c’è un tabù da sfatare: “Serve rabbia, ora o mai più”

Dopo il pareggio di Benevento e la sconfitta di Rijeka, per Gennaro Gattuso scatta l'esordio da allenatore a San Siro. L'ultima volta che Rino aveva messo piede al 'Meazza' era lo scorso 27 agosto in occasione di Milan-Cagliari, quando durante l'intervallo la società colse l'occasione di presentare al popolo rossonero la rosa della Primavera. Oggi, Gattuso ci torna con altre vesti e, come scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, con una centrifuga di emozioni.

Per questo, in conferenza stampa, il tecnico rossonero si è appellato ai tifosi: "La mia emozione più grande sarà vincere questa partita. Le altre sensazioni possono passare in secondo piano. Ho giocato tanto in questo stadio, non sono stati solo applausi. Abbiamo però bisogno del nostro pubblico". Incrocio particolare per Rino, che affronta quel Bologna che incontrò anche nel suo esordio in A (Bologna-Perugia del dicembre '96) e in occasione del suo primo gol (Bologna-Milan, febbraio 2000). Vincere stasera, inoltre, è fondamentale per sfatare quel tabù San Siro che dura dal 2-0 contro la Spal del 20 settembre scorso. Un successo tra le mura amiche manca dunque da due mesi e mezzo: "Mi aspetto rabbia e voglia, voglio vedere una squadra che non si abbatte al primo schiaffo".

Per farlo, ecco un ritorno al passato, il 4-3-3: "Per quello che chiedo io la difesa a tre ha meccanismi non perfetti, a volte ci ritroviamo in tre difensori contro un attaccante e non riusciamo a creare superiorità numerica. Dico questo per non parlare sempre di condizione fisica, perchè ho rispetto di Montella. Per come vedo io il calcio, occorre una gamba importante". Quanto servirà per averla? Intanto, stasera, palla al campo. E c'è solo un risultato possibile.

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