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Giampaolo insegna calcio, con il Milan la sua miglior Sampdoria

Marco Giampaolo Sampdoria
La squadra blucerchiata ha annientato i rossoneri. Giampaolo è riuscito ad avere sempre il pallino del gioco in mano, bloccando il possesso milanista.

Stefano Bressi

Un risultato incredibile, assolutamente inaspettato, quello di ieri a Marassi. La Sampdoria ha battuto meritatamente per 2-0 il Milan. In conferenza stampa, Marco Giampaolo ringrazia tutti e incassa complimenti, ringrazia soprattutto il pubblico che ha spinto la squadra in campo. Non nega, poi, che quella vista ieri pomeriggio sia stata probabilmente la miglior prova della Samp da quando lui la allena.

I meriti sono ovviamente i suoi. Nonostante le tante partenze sul mercato estivo, la squadra continua a giocare un bellissimo calcio. Non si è dato per vinto e ha, anzi, messo ancora più voglia di insegnare calcio e stupire. La Sampdoria di quest'anno pare addirittura migliore di quella dello scorso anno. Undici punti in cinque partite, con un match da recuperare che potrebbe proiettare la Sampdoria in zona Champions League. Insomma, c'è evidente soddisfazione in casa Sampdoria, soprattutto per il gioco espresso.

Giampaolo elogia i propri uomini, sottolineando come siano stati bravi a eseguire per tutta la durata dell'incontro ciò su cui avevano lavorato in settimana. Eppure di fronte aveva il Milan e Vincenzo Montella, un binomio che Giampaolo ritiene quasi insuperabile. L'idea di gioco dell'Aeroplanino è considerata dal tecnico blucerchiato tra le più difficili da affrontare. Temeva che i suoi uomini corressero a vuoto con il possesso del Milan, invece l'hanno tenuta quasi sempre loro.

Non esalta nessuno in particolare, Giampaolo, ma riconosce i meriti dei tre uomini offensivi, che hanno aiutato tanto la squadra a pressare e hanno consentito a difesa e centrocampo di muoversi in un determinato modo. In modo particolare Ramirez ha pressato davvero chiunque, recuperando tanti palloni nella trequarti avversaria e nella propria metà campo.

Impossibile, però, non ringraziare Duvan Zapata e Praet. Il primo è la sintesi perfetta, scrive La Gazzetta dello Sport, di un'estate passata a cercare l'uomo giusto, che riuscisse a non far rimpiangere i partenti e potesse rendere la Sampdoria forse più forte. Trovato. Il secondo, invece, è la sua vittoria personale, un giocatore che lui ha sempre esaltato e che finalmente lo sta ripagando.

Alvarez, infine, è l'esempio perfetto per esaltare la filosofia di calcio di Giampaolo, la sua cura dei dettagli e il lavoro settimanale. L'ex Inter lavora sempre con determinazione, dice il tecnico, nonostante venga spesso contestato. Il suo gol dimostra come in casa Samp il gruppo sia coeso e non si badi a chi gioca e a chi no, ma tutti remano nella stessa direzione, lavorando insieme e in egual modo. Solo così si raggiungono certi risultati. Il Milan, forse, deve prendere esempio anche in questo.

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