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Gomez, che sorpresa: il sudamericano ora piace e convince

Redazione

Gustavo Gomez, difensore paraguaiano del Milan, dopo un inizio difficile sta dimostrando di poter essere utile alla causa rossonera

Gustavo Gomez: work in progress. Il giovane difensore classe '93, arrivato quest'estate  a Milanello come oggetto misterioso e schierato con una certa costanza solo in queste ultime gare a causa dei numerosi infortuni rossoneri, sta facendo vedere progressi. Arrivato dal Lanus, club militante nel campionato argentino, ha fisiologicamente necessitato di alcuni mesi per ambientarsi e per iniziare a masticare il calcio italiano. Prototipo del tipico difensore sudamericano, fisicato e con pochi fronzoli, tecnica non eccelsa, si è messo a disposizione di Montella che ne sta costruendo una valida alternativa al tandem Romagnoli-Paletta. Ad oggi, ha sicuramente imparato a partecipare alla manovra di gioco e a dialogare in sincronia con i colleghi di reparto, con qualche sbavatura in fase di non possesso, ma con  ampi margini di miglioramento. Fisicato e pesante, soffre gli avversari veloci e con meno chili da trascinare lungo il campo, al quale può sopperire con la capacità di lettura preventiva delle situazione di gioco, sfruttando gli anticipi. Dotato di un'ottima elevazione, può essere una garanzia nelle palle inattive sia in difesa sia in attacco. Un altro aspetto su cui lavorare e sul quale avrà modo e tempo vista la giovane età e la provenienza da un campionato totalmente diverso, è l'irruenza negli interventi dove il paraguaiano sembra mostrare il suo tallone d'Achille: interventi poco generosi (ma non cattivi) in zone di campo non potenzialmente pericolose e qualche sbracciata di troppo nei contrasti (vedesi il rigore non concesso alla Lazio per la sua chiara trattenuta a Immobile) possono minarne le prestazioni. Un altro aspetto da sottolineare, forse sfuggito a molti, è che Gomez è stato importante sia nel gol di Pasalic contro il Bologna e sia nel gol di Suso contro la Lazio: contro i felsinei il paraguiano ha recuperato la palla di testa, che poi ha permesso a Deulofeu di fare una grande giocata per Pasalic, mentre a Roma è stato lui ad alzarsi fino al centrocampo, permettendo di pressare e di conseguenza rubare la palla a Milinkovic Savic. Insomma, ci sono margini di miglioramento, il ragazzo è giovane e volenteroso, e questo è sufficiente per poter contare di avere un buon difensore da schierare in caso di necessità.

Marco Baston

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