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Grinta, carisma e difesa a tre: queste le armi di Gattuso

Luca Fazzini

Dopo quattro mesi da tecnico della Primavera Gennaro Gattuso è il nuovo tecnico della prima squadra: ecco come ha lavorato col settore giovanile rossonero

Una scelta inevitabile dopo 20 punti in 14 giornate, nonostante il ricco mercato estivo: il Milan saluta Vincenzo Montella, esonerato, paradossalmente, il giorno successivo il pareggio contro il Torino, la partita in cui il tecnico sembra avere meno colpe, tradito dalla scarsa concretezza dei suoi attaccanti. La notte della domenica, evidentemente, ha portato consiglio dalle parti di via Aldo Rossi, con la dirigenza che  ha optato per l’allontanamento dell’Aeroplanino. La scelta è ricaduta su Gennaro Gattuso, terzo allenatore proveniente dalla Primavera (dopo Inzaghi e Brocchi) e quarto ex rossonero tra quelli che, ad Atene, hanno alzato la settima Champions League del Milan.

Una stagione, quella di Gattuso alla guida della Primavera, sin qui decisamente positiva con 6 vittorie (Bologna, Napoli, Genoa, Sampdoria, Lazio, Chievo) 1 pareggio (Atalanta) e 3 sconfitte (Sassuolo, Inter e Juventus). Il rendimento, tuttavia, è stato un crescendo continuo: dopo i primi due pesanti ko (1-5 con il Sassuolo e 3-0 con l’Inter), i baby-rossoneri hanno inanellato una striscia che ha portato 7 risultati positivi in 8 partite. L’unica eccezione, infatti, risale alla sconfitta casalinga contro la Juventus: una gara comunque giocata alla pari e risolta da un colpo di genio di Marco Pjaca, aggregato alla Primavera bianconera dopo il lungo infortunio. A ciò si aggiunge il doppio successo in Coppa Italia. Il tutto con una rosa che a inizio stagione non sembrava all'altezza del campionato Primavera 1, rivoluzionato con la nuova formula che prevede la presenza delle migliori squadre in un girone competitivo e con promozioni/retrocessioni. Ciò che emerge da questo inizio di stagione, dunque, è sicuramente un miglioramento dell’intera rosa, con le prestazioni di tanti singoli che sono cresciuti notevolmente.

Gattuso ha dimostrato di essere un allenatore che guida molto i suoi giocatori: incessanti, durante tutto l’arco dei 90’, le grida ai suoi ragazzi, seguiti passo dopo passo e incitati per tutta la partita. Il suo carattere e la sua personalità potrebbero essere linfa vitale per lo spogliatoio del Milan, alla ricerca di una netta svolta. Dal punto di vista tecnico, Gattuso deve sicuramente crescere, ma dovrà essere proprio la sua grinta l’ingrediente base del suo nuovo corso. Dopo un avvio di stagione con la difesa a quattro, in linea con la prima squadra, anche la Primavera è passata alla difesa a tre, svoltando dal punto di vista del gioco. Un 3-4-3 con due esterni di spinta come Bellanova e Campeol (paragonabili, in prima squadra, a Conti – o Borini - e Rodriguez), due centrocampisti di spessore (fondamentale la potenza fisica di Pobega) e un attacco fantasioso, con la velocità di Tiago Dias, affiancato a Forte (centravanti agile) e ad un terzo esterno.

Schemi, questi, che potranno tornare utili anche in prima squadra perchè, come detto, le similitudini tra le due rose abbondano. Ancora più importanti, però, saranno le doti umane del nuovo tecnico, chiamato soprattutto a dare la scossa a un ambiente parso, fin qui, fin troppo spento e depresso dai risultati non all'altezza. Non sottovalutare, infine, il senso di appartenenza e i trofei alzati da Gattuso, uno che sa benissimo come si vince, ora dovrà insegnarlo ai suoi ragazzi, proprio come stava facendo con la Primavera.

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