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Honda, un addio a San Siro da protagonista

Stefano Bressi

Honda quest'anno ha giocato pochissimo, ma è sempre stato un professionista esemplare. Contro il Bologna il suo ingresso è stato decisivo.

Non è mai piaciuto ai tifosi. Non si sa perché. Infondo ha buone doti tecniche, è un giocatore prezioso tatticamente, è intelligente, un ottimo professionista. Stiamo parlando di Keisuke Honda, il giapponese rossonero. Forse non è mai stato amato perché è arrivato etichettato come acquisto fatto per il marketing, forse perché il pubblico di San Siro, da sempre con il palato fine, non ha mai sopportato di vedere il numero 10 sulle sue spalle. Chissà, magari sarebbe bastato un altro numero per far cambiare la considerazione che i milanisti avevano di lui.

Eppure Honda non si è mai scomposto. Sempre stato un professionista esemplare, fin dal primo giorno quando ha fatto di tutto per restare in condizione, arrivando dal campionato russo. Di lui tutti gli allenatori hanno sempre parlato benissimo. È noto che spesso volesse allenarsi anche da solo. In rossonero non ha fatto fortune, ma di certo ha lasciato un buon segno.

Dopo il primo anno (a metà) un po' difficile, le cose sono migliorate quando in panchina è arrivato Filippo Inzaghi. L'avvio del campionato 2014/15 è stato davvero fantastico, con gol e assist a raffica che avevano anche fatto sognare i tifosi, con la squadra di Super Pippo che sembrava poter lottare per i primi posti in classifica. Poi, insieme a tutta la squadra, si è sgonfiato. L'arrivo di Sinisa Mihajlovic gli ha ridato linfa e probabilmente la scorsa è stata la miglior stagione di Honda. Nonostante abbia realizzato solo due gol, il giapponese è stato un elemento fondamentale, tant'è vero che il serbo l'ha schierato 37 volte. Il suo lavoro di congiungimento sulla fascia destra nel 4-4-2 è stato preziosissimo e da ricordare c'è sicuramente la prestazione nel Derby, in cui ha sfoderato l'assist per il gol di Alex.

Ieri Vincenzo Montella, dopo un anno in cui l'ha relegato ai margini, lo ha gettato nella mischia nel finale di quello che si è rivelato il match-point per la conquista dell'Europa League. Honda si è fatto trovare prontissimo, nonostante sappia da diverso tempo che questa sia l'ultima stagione in rossonero. Il numero 10 ha cambiato la partita, svolgendo un ottimo compito di raccordo sull'esterno di centrocampo, proprio come lo scorso anno. Come riconoscimento, si è regalato anche un gol molto bello. Insomma, un saluto niente male a San Siro e ai tifosi del Milan, che se anche non lo hanno mai amato davvero, forse ora lo ricorderanno con ancora un po' più di piacere.

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