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Icardi decide il derby: Milan alla terza sconfitta di fila

Icardi Inter Milan
Una tripletta di Mauro Icardi (rigore decisivo al 90') consente all'Inter di superare 3-2 il Milan nella stracittadina: per i rossoneri ora è notte fonda

Daniele Triolo

Doveva essere (per l'ennesima volta) la partita della svolta. Si è trasformata, nel finale, nel peggiore dei incubi per tutti i tifosi rossoneri. Il derby di Milano ha decretato la vittoria dell'Inter, 3-2, sul Milan e, al di là del modo in cui tale successo è maturato, balzano all'occhio in primis due fattori: i nerazzurri non giocheranno benissimo, ma sono una compagine solida, e, davanti, possono contare su un implacabile bomber, tra i più bravi in assoluto in area di rigore e non soltanto in Italia. I rossoneri, al contrario, quando riescono a mettere in campo il giusto atteggiamento mentale se la possono giocare alla pari con chiunque, anche se restano inspiegabili e sconcertanti degli errori di superficialità, individuali e nella fase difensiva collettiva, che condannano la squadra di Vincenzo Montella ad una classifica deficitaria ed alla terza sconfitta di fila in campionato dopo quelle contro Sampdoria e Roma.

Il primo tempo del derby della Madonnina è quasi, interamente, colorato di nerazzurro: gli uomini di Luciano Spalletti sono più vivi, intraprendenti, fanno la partita, anche facilitati da un Milan che, a conti fatti, rinuncia in partenza a giocare il pallone. Il 3-5-1-1 con cui Montella schiera la squadra, se da un lato contribuisce a tenere compatte le linee, dall'altro provoca l'appiattimento dei rossoneri entro la propria metà campo: per larghi tratti della prima frazione di gioco il Milan è sembrato intimorito, maggiormente preoccupato a non prenderle che a tentare qualsivoglia ipotesi di fraseggio. Dopo una traversa centrata da Antonio Candreva, puntualmente, è arrivata la punizione: bello lo scambio sull'out di destra tra Danilo D'Ambrosio e lo stesso Candreva, che hanno irriso Ricardo Rodríguez: sul cross dell'ala della Nazionale italiana si è avventato, come un falco, Mauro Icardi, che, bruciando Mateo Musacchio e Leonardo Bonucci, non ha lasciato scampo a Gianluigi Donnarumma.

La reazione del Milan non c'è stata. I rossoneri si sono affacciati dalle parti di Samir Handanović soltanto sul finire del primo tempo, quando Suso ha innescato la corsa di Fabio Borini: sulla conclusione del numero 11 del Diavolo è stato bravo il portiere sloveno ad opporsi. Nella ripresa, Montella cambia: fuori lo spento Franck Kessié (quanto avrebbe bisogno di riposare!) e dentro Patrick Cutrone. Cambiato, naturalmente, anche il modulo: ora un più offensivo 3-4-1-2, con Suso dietro le due punte. I frutti si sono visti subito: il Milan, sceso sul prato verde nella ripresa con tutt'altro atteggiamento mentale, ha messo alle corde l'Inter. André Silva, nullo per quasi tutto il primo tempo, ha ben sfruttato i movimenti di Cutrone e, subito, ha centrato un palo clamoroso a Handanović battuto. Sulla ribattuta, gol di Musacchio, annullato per giusto fuorigioco.

I rossoneri hanno insistito, trovando poi il pareggio con Suso, abile nel concludere a rete la sua classica azione personale con tiro a giro, di sinistro, nell'angolo più lontano. Milan ora in totale possesso del match ma, nel momento migliore degli 'ospiti', dopo una bella parata di Handanović su conclusione di Giacomo Bonaventura, ecco arrivare il nuovo vantaggio interista: Lucas Biglia perde un pallone sanguinoso a metà campo innescando il contropiede nerazzurro; questa volta, dalla sinistra, è Ivan Perišić a confezionare l'assist per la deviazione volante, in area di rigore, di Icardi. Inconcepibile l'atteggiamento di Bonucci e compagni: nessuno ha marcato l'argentino, tutti fermi a guardarlo depositare la sfera alle spalle di Donnarumma. Il gol subito non ha frustrato le ambizioni rossonere, che, a testa bassa, si sono gettati in avanti alla ricerca della rete del nuovo pareggio.

Un gol che arriva (dopo il brivido per la conclusione di Matias Vecino che fa la barba al palo della porta rossonera), per merito di Bonaventura, abile, in tap-in, a gettarsi su un cross di Borini 'sporcato' dal tacco di Cutrone e sul quale Handanović non ha il tempo di reagire, trascinandosi il pallone dentro la propria rete. Il pareggio, probabilmente, per quanto visto in campo, sarebbe stato il risultato più giusto. Ma l'Inter, come detto, ha avuto dalla sua un sontuoso Icardi e l'aiuto, decisivo, di una retroguardia rossonera da brividi (già 13 i gol concessi in 8 gare di campionato): calcio d'angolo per i nerazzurri negli ultimi istanti del match, l'inguardabile Rodríguez cintura D'Ambrosio e l'arbitro Paolo Tagliavento non può far altro che assegnare il giusto rigore all'Inter. Sul dischetto va Icardi, che spiazza Donnarumma per l'apoteosi dei ragazzi di Spalletti. Il Milan resta fermo al palo, incassa la quarta sconfitta in otto gare di campionato e vede i 'cugini' schizzare a +10 in classifica. La zona Champions League resta lontana 6 punti: non un'enormità, sulla carta, ma con questo andazzo il primo obiettivo, adesso, sembra essere più che altro quello di fare attenzione a non farsi risucchiare nel gruppone di centro classifica.

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