L'allenatore del Milan, Vincenzo Montella, in conferenza stampa, ha dichiarato che il suo futuro è il presente, ovvero il Milan. Ha fatto capire che farà di tutto affinché i rossoneri disputino, per la prima volta nella loro storia, l’Europa League. Infatti, è dalla stagione 2008-2009 che il Milan non gioca nell’Europa che conta meno, ma allora si chiamava ancora Coppa Uefa.
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Il futuro di Montella è il presente, si chiama Europa League
Il tecnico della squadra lombarda vuole che il suo futuro sia a tinte rosse e nere e che sia bello, perciò deve fare il massimo se vuole raggiungere il vero obiettivo posto dalla società per questo campionato, e cioè la qualificazione ai gironi dell’Europa League 2017-2018. Il suo unico pensiero è questo, nonostante, in conferenza, i giornalisti gli domandano , praticamente, solo i fatti riguardanti il closing della prossima settimana.
L’Europa League è alla portata di questa squadra, tantoché i rossoneri si trovano a soli 3 punti dalla zona Europa. Quindi, Montella non si deve distrarre dalle voci riguardanti l’imminente passaggio del Milan ai cinesi di Sino-Europe Sports, perché, se non raggiungerà l’obiettivo prefisso da Fininvest, molto probabilmente, non siederà sulla panchina milanista la prossima stagione, ed è quello che lui non vuole assolutamente, anche perché ha sempre dichiarato di essere un tifoso del Diavolo, sin da quando era bambino. Inoltre, ha sempre dichiarato che allenare o giocare nella squadra del suo cuore per lui è un sogno.
Se non vuole far finire questo suo sogno, l’ex tecnico della Fiorentina deve assolutamente qualificarsi alla prossima Europa League, ed ha già detto che questo è il suo unico pensiero e che del suo futuro gli interessa poco al momento, vuole soltanto rimanere al Milan e permettere ai rossoneri di tornare a giocare le partite di livello continentale, e queste sono anche le due cose che vogliono i tifosi, perché ricambiare l’allenatore anche il prossimo anno non è la mossa che permetterebbe ai rossoneri di tornare in Champions, visto che, così, i giocatori dovranno riadattarsi a nuovi schemi e a nuovi tipi di allenamenti.
Niccolò Bambini
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