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archivio2017
di Giancarlo Mele
Il campionato non è neppure finito e già fioccano nomi eccellenti intorno al nuovo Milan. Si tratta in buona parte di profili che la società seguiva da tempo e su cui erano uscite indiscrezioni già nei mesi scorsi. La differenza è che ora la dirigenza sembra fare tremendamente sul serio ed alle voci seguono quasi subito la conferma delle indiscrezioni, se non l’immediata chiusura della trattativa.
Sinora solo acquisti mirati, volti a coprire ruoli risultati sguarniti o poco coperti nel corso della stagione. I nuovi arrivati sono tutti titolari “in pectore”. Come Mateo Musacchio, il centrale del Villareal che da mesi Montella aveva identificato per affiancare Romagnoli, stante le difficoltà di Gomez, Zapata e Paletta a garantire continuità nella posizione. Come Ricardo Rodriguez, il forte terzino del Wolfsburg che sarà chiamato a sostituire il partente De Sciglio, promessosi alla Juventus. E’ il caso anche di Franck Kessie, giovane rivelazione atalantina che a centrocampo qualcuno già paragona a Rijkaard. Ed è soprattutto “braccio di ferro” con la Lazio per assicurarsi l’accoppiata Biglia-Keita, un duo d’indiscusso valore che alzerebbe e non di poco il valore della mediana rossonera, reparto da anni in crisi di fosforo.
C’è piuttosto da domandarsi come verrà finanziata questa ambiziosa campagna di rafforzamento che sembra aver già plafonato gli stanziamenti resi noti dalla nuova proprietà cinese prima di affrontare il vero nodo della strategia di mercato rossonera: l’acquisto di un nuovo centravanti. Al riguardo i sogni sono il costoso Aubameyang ed il più abbordabile Morata ma anche gli altri nomi accostati al Milan (Benzema e Kalinic su tutti, ndr) presuppongono un preventivo sfoltimento della rosa attuale.
Resta da capire se le uscite di Bacca, Honda, Poli, Gomez (per fare solo alcuni dei nomi tra i partenti, ndr) saranno indolori e soprattutto basteranno a “far cassa” adeguata per tali acquisti. Fassone e Mirabelli si stanno evidentemente muovendo per assicurare a Montella un organico all’altezza già entro giugno, considerando che il raduno sarà anticipato per gli impegni di luglio legati al preliminare di Europa League ed all’irrinunciabile trasferta cinese.
Ma c’è un altro motivo, oltre a questo, a spingere i plenipotenziari milanisti a fare presto. L’esigenza di mettere sul piatto del rinnovo ai due “top players” milanisti ad oggi in rosa un organico all’altezza, oltre ad un ritocco adeguato. Gigio Donnarumma e Jesus Suso hanno portato in Europa il Milan, sopperendo spesso da soli alle evidenti carenze di un organico costruito al risparmio. Ora chiedono garanzie per restare in una squadra che dovrà l’anno prossimo lottare per rientrare almeno in zona Champions, magari provando a vincere quell’Europa League, sempre snobbata in passato, ma ora vista come viatico importante per recuperare posizioni a livello internazionale.
La squadra ed i suoi tifosi vengono da troppe delusioni negli anni scorsi per cadere in facili entusiasmi; però il lavoro della nuova dirigenza negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti. Manca ancora un “top player” a centrocampo (Nainggolan?) e la conferma dei punti fermi dell’attacco (oltre a Suso, Bonaventura e Deulofeu) per sedersi con Raiola e prolungare finalmente il contratto di Gigio, l’ “enfant prodige” che i grandi club di tutto il mondo ci invidiano. Poi il Milan potrà finalmente prepararsi ad una stagione che dovrà essere quella del grande rilancio.
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