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Il Milan continua a vincere: esame resilienza superato

Redazione

Il Milan di Montella, nonostante non abbia giocato la sua miglior partita, ha portato a casa i tre punti, dimostrando di sapere vincere in queste situazioni

Sapeva bene il popolo rossonero, accorso numeroso a San Siro per la prima di campionato contro il Cagliari di Mister Rastelli, che non sarebbe stato facile per il Milan avere la meglio sui coriacei rossoblu sardi. Ma forse non si aspettava di soffrire così tanto e di riuscire a vincere solo grazie allo splendido calcio piazzato di Suso. Eppure gare come ieri esprimono qualcosa di magico: la formazione di Vincenzo Montella, messa sotto pressione e di fronte alle prime vere difficoltà tipiche del calcio italiano, ha saputo soffrire, attendere il momento  giusto e tirare fuori dal cilindro la magia di uno dei tanti campioni di cui quest'anno è finalmente ricca la rosa. Reduce da un mini ciclo agostano fatto di successi all'apparenza molto facili, ricchi di gol fatti (ben 13 in cinque gare ufficiali) senza gol subìti, la formazione rossonera, chiamata ieri in campionato a dare la giusta continuità a conferma di quanto di buono mostrato a Crotone, ha chiaramente capito come la strada verso la Champions sia lastricata di difficoltà. Come ammesso da capitan Bonucci a fine gara, l'approccio alla gara non è stata dei migliori: il gol realizzato dopo pochi minuti dall'implacabile Patrick Cutrone, servito dall'ottimo Suso, ha dato l'illusione ai ragazzi di Montella di poter giocare una gara in discesa. Evidentemente ancora poco abituati alle reazioni avversarie, il Milan è andato in difficoltà di fronte alla veemente reazione sarda: i cagliaritani hanno preso in mano la gara, pressato alto i rossoneri (troppo spesso lunghi, come ammesso da Montella, ed in difficoltà nei recuperi), mostrato una condizione atletica ed una organizzazione di gioco più collaudate sino a raggiungere il pareggio ottenuto nel ripresa.

Il pur generoso Milan di ieri sera ha pagato la scarsa giornata di vena dei nuovi arrivati e l'assenza di quelle che Montella chiama "alchimia di squadra". In sofferenza sulle fasce, con Conti e Rodriguez che devono affinare i meccanismi di difensivi, in difficoltà al centro della difesa dove Musacchio è al momento più estetica che sostanza e poco brillanti in mediana, con Kessié annebbiato dalla stanchezza e Calhanoglu che ancora difetta di personalità, i rossoneri hanno dovuto sudare per trovare la giocata decisiva. E' normale che undici campioni, di cui ben sette all'esordio di campionato a San Siro con la maglia rossonera, non facciano automaticamente una squadra: eppure è emersa ieri sera in modo inequivocabile la capacità di saper soffrire e di stringere i denti di fronte ad un avversario molto più pronto fisicamente e dai meccanismi di gioco ben rodati. L'Aeroplanino si è affidato all'esperienza ed al carisma del navigato capitan Bonucci, alla grinta del ritrovato Riccardo Montolivo ed all'immensa classe di Suso per avere la meglio del Cagliari: è toccato alla vecchia guardia, arricchita dalla mentalità vincente di Bonucci, prendere per mano i nuovi arrivati, a tratti spaesati, e trascinare il Milan ad un successo tanto prezioso in questa prima fase di campionato nella quale i valori sono appiattiti a causa delle differenti metodologie di preparazione.Il post di Bonucci su Instragram è eloquente: "Abbiamo sofferto ma questi sono tre punti importantissimi per continuare a lavorare e crescere". Al capitano ha fatto eco Montella, sottolineando la stanchezza fisica e mentale della squadra al termine di questo estenuante ciclo fatto di vittorie ma evidenziando soprattutto "lo spirito Milan" oltre alla "giusta integrazione tra giovani e meno giovani". Cantiere Milan in pieno fermento: necessità di costruire e voglia di soffrire, le due caratteristiche di un gruppo che deve crescere e misurarsi con i traguardi ambiziosi già fissati dalla società.

Enrico Maggioni

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