- Calciomercato
- Redazione
archivio2017
Come viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, la UEFA deve ancora pronunciarsi ufficialmente sul voluntary agreement presentato dal Milan a Nyon lo scorso novembre, tuttavia la bocciatura sembra scontata, ed è per questo motivo che la rosea fa punto della situazione, ponendo alcune domande
Perche L'Uefa è intervenuta ieri per smentire?
Il massimo organismo calcistico europeo non poteva fare diversamente, ma la decisione ormai sembra essere stata presa. Lo stesso Marco Fassone, amministratore delegato del club, ha sottolineato come "Le richieste dell'Uefa sono impossibili da accontentare", quindi la strada non può essere che questa.
Perchè il voluntary agreement sarà respinto?
Il voluntary agreement è stato introdotto recentemente dall'Uefa, con l'obiettivo di aiutare i club che hanno cambiato da poco l'azionista di maggioranza, cosi come è successo al Milan. Le motivazioni del rifiuto verranno spiegate in un secondo momento, ma uno dei fattori principali è sicuramente legato alle poche informazioni su Yonghong Li, oltre al debito nei confronti del fondo Elliott, che, secondo la Uefa, mina la continuità aziendale del club.
Cosa succede ora in termini di Fair Play Uefa?
Il Milan subirà sicuramente delle sanzioni in caso di approdo nelle coppe europee la prossima stagione. L'alternativa è quella relativa al settlement agreement, cioè una sorta di patteggiamento simile a quello fatto da Inter e Roma. In realtà, secondo le ultime indiscrezioni riportate dal quotidiano, il club rossonero avrebbe delle difficoltà a rispettare i requisiti di un eventuale patteggiamento, ma in ogni caso la decisione non verrà presa adesso. Tra febbraio e marzo ci sarà l'ennesimo controllo e il Milan dovrà spiegare e sgombrare ogni dubbio della commissione, che segue ormai la situazione da parecchi mesi. Le sanzioni, in ogni caso, possono essere di vario tipo: multe, riduzione delle liste Uefa, equilibrio tra acquisti e cessioni o addirittura esclusione dalle coppe, ma questa possibilità è davvero in questo momento molto remota.
Al di là della Uefa, qual è la situazione del Milan e quanto è cruciale la gara del rifinanziamento?
Come tutti sanno l'acquisto del Milan da parte di Yonghong Li è stato possibile grazie al prestito concesso dal fondo Elliott: 180 milioni al presidente e 123 al club. A questi 303 milioni totali, vanno aggiunti i 50 relativi agli interessi e il tutto dovrà essere restituito entro l'ottobre 2018. Nel caso in cui il presidente non dovesse riuscire a restituire tale somma, il fondo americano diventerebbe proprietario del Milan. Come detto più volte si sta cercando di rifinanziare il debito con BGB Weston, che avrebbe individuato la banca Highbridge Capital Managment. Questo è il punto cruciale della vicenda, in quanto il Milan potrebbe a quel punto avere molto più tempo e soprattutto avrebbe la possibilità di non avere scadenze prossime. Al momento, però, non ci sono certezze, ed è per questo che Elliott starebbe già cercando un nuovo azionista, che possa prendere il posto di Yonghong Li: l'ipotesi sembra essere più consistente, anche se c'è da considerare che il Milan, nel caso in cui non partecipasse alle coppe europee, avrebbe un passivo di circa 100 milioni di euro, in virtù della campagna di rafforzamento estiva.
Cosa può succedere alla squadra?
Il monte stipendi è aumentato di oltre 50 milioni di euro in questa stagione, e in assenza della Champions League andrebbe riequilibrato il rapporto tra costi e ricavi. Scontate dunque delle cessioni, e il primo nome sulla lista è quello di Gianluigi Donnarumma, ma sono a "rischio" anche Jesus Suso e Leonardo Bonucci. Insomma, la situazione non è facile, e i tifosi rossoneri sperano che nei prossimi mesi vengano spazzate tutte le nubi relative al futuro del club.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI SU: /// /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA