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Il Milan non va, colpa di Montella o di Mirabelli?

Fassone Montella Mirabelli Milan APACF
Il Milan è in piena crisi di risultati. Le colpe si dividono tra Montella e Mirabelli. 230mln spesi senza un top, ma anche i buoni sembrano scarsi.

Stefano Bressi

La stagione del Milan, a fine ottobre, sembra essere già segnata. L'incubo peggiore per i tifosi rossoneri dopo l'estate trascorsa. La zona Champions League dista già 12 punti (basta che l'Inter batta l'Hellas). A questo punto, scrive Tuttosport, sorge spontaneo chiedersi le motivazioni di questo disastro, dopo l'entusiasmo per i 230 milioni spesi. Ma soprattutto perchè nonostante tutti questi soldi spesi e i tanti nuovi acquisti, questa squadra non sembra discostarsi poi molto da quella costruita con pochi euro negli ultimi anni di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Due le possibilità: sbagliata la campagna acquisti visto che manca un top player nonostante i molti soldi spesi; oppure è sbagliata la gestione tecnica di Vincenzo Montella, che con una squadra forte non riesce a farla rendere al meglio.

Si può partire dicendo che contro Roma, Inter e Juventus il Milan abbia giocato almeno alla pari, ma che sia stato affossato da Edin Dzeko, Mauro Icardi e Gonzalo Higuain, che fanno seguito a Ciro Immobile contro la Lazio. Proprio quei bomber da 100 milioni che i rossoneri non hanno acquistato. Quindi la domanda si ripropone: invece di spendere per tanti normali, non era meglio uno super? Montella dice che senza la Champions League certi giocatori non vengono. Eppure Leonardo Bonucci è l'esempio opposto. Di sicuro, visto che Nikola Kalinic e André Silva giocano in alternativa, aver speso 60 milioni per due attaccanti invece che per uno non sembra essere stato intelligente. Kalinic lo ha voluto Montella, André Silva è la scommessa di Massimiliano Mirabelli. Che siano acquisti di un compromesso?

Di certo nessuno può contestare gli acquisti di Leonardo Bonucci e Lucas Biglia, almeno sulla carta. I due sono da anni ad alti livelli. Il primo ha vinto da leader sei Scudetti alla Juventus, il secondo è titolare nell'Argentina, con cui ha raggiunto la finale Mondiale. Eppure al Milan sembrano entrambi due giocatori spenti. In questo caso, la responsabilità non può che essere di chi non riesce a farli rendere. Può essere, però, che tra le cause del declino di Bonucci ci sia il troppo potere datogli dalla società. In ogni caso, è Montella ad avere la responsabilità tecnica. Di conseguenza, spetta a lui far rendere i suoi al meglio, quanto meno quelli che sicuramente possono farlo. Non è detto, invece, che gli altri possano dare molto di più.

Di certo con una rivoluzione come quella rossonera non si può avere fretta e non è detto che la società l'abbia capito. Montella, invece, forse non ha capito che non basta giocare spezzoni di gara alla pari delle avversarie, ma servono punti. Per ora il Milan ne ha davvero troppo pochi. Prima della sosta ci sono due partite e in queste due partite Montella si gioca la panchina. Domenica gioca contro il Sassuolo in trasferta, nel 2014 costò la panchina a Massimiliano Allegri. Gennaro Gattuso sarebbe l'alternativa più comoda.

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