Forse, senza dirlo però troppo forte, la gara della svolta per il Milan è finalmente arrivata: i rossoneri di Gennaro Gattuso, al termine di una partita maschia, combattuta, nella quale hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo e buttato sul campo grinta, tecnica ed attributi, hanno battuto per 1-0 l'Inter nei quarti di finale di Coppa Italia, tornando a vincere il derby e conquistando con pieno merito le semifinali del trofeo nazionale.
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Il Milan rialza la testa: Cutrone fa fuori l’Inter dalla Coppa Italia
Decisiva una rete, nel primo tempo supplementare, dell'ormai solito Patrick Cutrone, il quale, abile a sfruttare un suggerimento al bacio dello spagnolo Jesús Suso, è passato alle spalle di Milan Škriniar per trafiggere inesorabilmente il portiere nerazzurro Samir Handanović. Nono gol stagionale per il numero 63 rossonero, capocannoniere del Milan 2017-2018, e, finalmente, una serata di gloria per il Diavolo dopo tanti bocconi amari.
Il Milan ha vinto una partita nella quale sicuramente ha fatto più dei cugini, che hanno pagato la scarsissima vena dei suoi uomini più forti, il croato Ivan Perišić (ben contenuto da Ignazio Abate prima e Davide Calabria poi) e lo spauracchio Mauro Icardi, cancellato dal campo dalla prestazione eccellente di Alessio Romagnoli. Nota di merito, però, della bella serata rossonera del 'Meazza' va anche ad Antonio Donnarumma.
Catapultato in campo all'ultimo minuto per l'infortunio nel riscaldamento di Marco Storari, il fratello di Gigio, da tutti dipinto come un raccomandato, ha sfoderato una grande prestazione, opponendosi con bravura tutte le volte che l'Inter di Luciano Spalletti, seppur in evidente calo fisico e mentale, si è proiettata in fase offensiva e, in particolare, salvando il risultato neutralizzando con un balzo felino la conclusione a botta sicura di João Mário nel secondo tempo regolamentare. Sulla vittoria rossonera nella stracittadina di Milano ci sono anche le sue mani.
Così come si è visto, finalmente, il marchio di Gattuso: compattezza difensiva, squadra corta, tanta collaborazione tra i reparti e tra gli stessi giocatori. Uno per tutti, tutti per uno: con il graffio mortale del moschettiere Cutrone. L'esultanza convinta, decisa, unanime dei rossoneri sotto la Curva Sud è stato il miglior segno di un gruppo ritrovato e che, adesso, è chiamato ad avere continuità per risollevare una stagione fin qui avara di soddisfazioni.
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