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Il fattore contropiede è forse quello più importante dal punto di vista tecnico-tattico: molte partite si possono risolvere se sei bravo nelle ripartenze e sfrutti le poche occasioni che hai a disposizione. Mentre i rossoneri negli ultimi anni, spesso da provinciali, si affidavano alle ripartenze, e non sempre con successo, come unica arma vincente, il Milan di Montella ha trovato una bella impronta di gioco, tornando ad imporre la gara, dimenticando, però, quasi come si faccia gol in contropiede. La prova di Bologna è la dimostrazione che si può giocare bene, ma che nelle difficoltà è necessario affidarsi alle azioni di rimessa, specie se hai davanti gente veloce come Suso o Deulofeu. L’ex Everton, schierato nella ripresa da falso nueve, è stato un autentico trascinatore per i rossoneri, garantendo corsa con strappi pazzeschi, generosità nell’inseguire gli avversari e qualità come dimostrato nei due assist a Pasalic, uno cestinato e l’altro trasformato in gol. Il catalano sta cominciando a ritrovare la condizione, dopo quasi due mesi di inattività per la panchina ad Everton, e come mostrato a sprazzi nelle gare precedenti, delle magie notevoli a livello individuale. Un palo con la Samp e una traversa ieri su corner gli hanno negato la gioia del primo gol con la nuova maglia, ma per ora il popolo milanista si accontenta del suo assist. Senza Giacomo Bonaventura, il Milan si affida a Deulofeu, che può agire da sinistra e giocare come falso centravanti, diventando devastante in contropiede.
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