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Sono passati due anni da quando il Milan ha acquistato Suso. Lo spagnolo non è certamente stato presentato come un grande colpo, anzi era un semplice ragazzo di buona qualità e di prospettiva, pagato pochissimo. Il giorno della presentazione accanto a lui c'erano anche altri acquisti tra i quali Salvatore Bocchetti, che apparve ben più utile del numero 8, tant'è che solo pochi giorni dopo ha fatto il proprio esordio. Per Suso, invece, l'esordio è arrivato molto dopo: 19 aprile, da titolare nel Derby. Bocchetti a fine stagione andò via, mentre Suso rimase, fino al gennaio successivo, quando si scelse di mandarlo a giocare in prestito al Genoa e Adriano Galliani si impuntò per non inserire clausole di riscatto.
Il giorno della presentazione Suso fu uno degli ultimi a parlare, ma le sue parole sono state decisamente importanti: "Voglio scrivere la storia di questo club". Parole che apparivano strane in quel Milan che tanta fatica stava facendo. Ora si può dire, scrive La Gazzetta dello Sport, che Suso aveva ragione: ha portato, soprattutto grazie alla sua ottima partita, un altro trofeo nella bacheca del Milan, la Supercoppa Italiana. Suso sta rappresentando una garanzia di rendimento in questa stagione: la sua media voto è di 6,44 e solo Gianluigi Donnarumma ne ha una appena più alta. Adesso Suso è contento, punta sempre più in alto e vuole restare assolutamente al Milan.
In poche parole, Suso è diventato un insostituibile per Vincenzo Montella, un intoccabile. Non solo perché Keisuke Honda, suo naturale sostituto, non sta fornendo buone prestazioni, ma anche perché rinunciare a questo Suso è davvero complicato. Il Milan potrebbe intervenire sul mercato nella zona di campo in cui agisce lui, ma non è preoccupato: sa che in questo momento può battere qualsiasi concorrenza. Tutto ciò non lo turba minimamente. Anzi, a breve è intenzionato a rinnovare il contratto. E se lui non si stupisce di quanto fatto finora, lo fanno i compagni, come confessa Ignazio Abate: "Nessuno si aspettava questo Suso. Bisogna rendere onore a questo ragazzo che è andato a Genova e si è messo in luce ed è tornato più maturo. Sta crescendo molto, ma non si deve accontentare".
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