: il passaggio di proprietà del Milan non è più così scontato. Anzi, i segnali lasciano intendere, al momento, tutt'altra soluzione. Qualora l'affare dovesse andare in fumo, come ricordato dall'edizione odierna di 'Libero', il Milan rimarrebbe saldamente in mano a Fininvest, quindi a Silvio Berlusconi e, per il calciomercato, all'attuale amministratore delegato Adriano Galliani.
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Il piano di Berlusconi e Rosso per un Milan senza cinesi
I 200 milioni delle prime due caparre versate da Sino-Europe Sports verrebbero incassate, ma servirebbero, in larga parte, a coprire i costi di quest'anno e del prossimo anno del club rossonero. Al netto del mercato, che dovrà essere importante per sostenere Vincenzo Montella, fin troppo bravo quest'anno, con un organico inferiore alle prime della classe e con tanti infortuni, a rimanere agganciato al treno per l'Europa League, dovranno essere affrontate questioni importanti, come , Suso ed Alessio Romagnoli ed i riscatti di Gerard Deulofeu, Mario Pašalić, Lucas Ocampos e Mati Fernández.
Il resto, ha spiegato 'Libero', , costretto a limitare le spese per il Milan soltanto dalle pressioni della famiglia. Per 'Forbes', infatti, Berlusconi è al 13° posto, primo tra gli italiani, , con un patrimonio stimato di 7 miliardi dollari. Comunque, anche se con una solida proprietà, il Milan resterà in vendita. In attesa di nuovi investitori asiatici? Forse. Per ora, però, , patron di 'Diesel', tifoso rossonero e già sponsor del club.
Il piano di Berlusconi sarebbe quello di far entrare Rosso in società, anche con una quota di minoranza, per risollevare, in parte, il Milan e poter consentire nuovi investimenti sul mercato: in fin dei conti, il proprietario di 'Diesel' è l'11esimo uomo più ricco d'Italia con 3,2 miliardi di dollari di patrimonio personale. E se il Milan, i 'cinesi', ce l'avesse già in casa?
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