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Il ritorno di Montolivo: novanta minuti importanti contro l’Atalanta

Redazione

Riccardo Montolivo, capitano del Milan, è rientrato bene in campo dopo tanti mesi di assenza, in una partita importante come quella contro l'Atalanta
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Dopo ben sette mesi di assenza, imputabile al grave infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro subìto in Nazionale nello scorso ottobre, Vincenzo Montella ha finalmente ritrovato l’uomo chiave della mediana rossonera. Riccardo Montolivo, definito da Montella “quasi insostituibile” non appena appresa la notizia dell’incidente di gioco contro la Spagna, si è riappropriato, nel match di sabato sera a Bergamo, del ruolo di leader del centrocampo milanista, assicurando esperienza e tranquillità in questa delicatissima fase della stagione in cui il Milan si gioca l’accesso alla fase preliminare della prossima Europa League. Il ritorno del numero 18 rossonero, che ha collezionato contro l’Atalanta l’ottava presenza in campionato, è stato lungamente preparato dall’Aeroplanino: rientrato in gruppo a marzo, Montolivo ha dapprima sostenuto un test di circa un’ora, ad aprile, con la formazione Primavera, per poi rientrare finalmente in prima squadra grazie alle convocazioni per i match contro Empoli, Crotone e Roma. Proprio le ultime deludenti prestazioni post closing hanno convinto Montella a rivedere il proprio credo tattico per rinforzare il pacchetto di centrocampo affidandone la regia al trentaduenne ex viola. Troppo importante la posta in palio, rappresentata dal ritorno in Europa caldeggiato da società e tifosi, e troppo incostante il rendimento recente dei presunti alter ego di Montolivo, vale a dire l’argentino Josè Sosa e l’enfant prodige un po' appannato Manuel Locatelli, per rinunciare ancora all'esperienza di Riccardo.

E così a Bergamo, contro l’Atalanta che lo ha reso calciatore, Montolivo, schierato da titolare ed indossata la fascia di capitano, ha combattuto con grinta e personalità e guidato l’inedito schieramento  rossonero alla conquista del prezioso pareggio. Una prestazione con molte luci e qualche ombra, ascrivibile ad una condizione atletica ovviamente ancora precaria, ma condita dalla consueta generosità. Montolivo, riconosciuto leader dello spogliatoio e fortemente attaccato ai colori rossoneri (si vedano a titolo di esempio la grande gioia provata a Doha per la conquista della Supercopppa), si è fatto trovare pronto per dare una mano ai compagni in difficoltà, coniugando quantità e qualità ed assicurando quel carisma così necessario in questo momento critico della stagione.Il rientro di Riccardo Montolivo, spesso fischiato dal popolo rossonero per i suoi ritmi lenti ma tanto rimpianto da Montella per l’abnegazione e la capacità di mantenere la calma, può essere una vera frustata in un momento di crisi di crescita e di risultati all’interno del gruppo. Idolo di Locatelli, per il quale puòricoprire un importante ruolo di chioccia per favorirne la maturazione,  il capitano rossonero rappresenta un valore aggiunto per Montella in vista del rush finale di campionato: “contro Bologna e Cagliari ci giocheremo duefinali” ammette Montolivo, invitato daltecnico a “giocare come sa” ed a dare la carica ai suoi compagni. Convinto della necessità di chiudere la stagione conquistando un posto al sole europeo dell’Europa League, Montolivo può far parte di quello zoccolo duro di atleti dal cuore rossonero su cui tecnico e dirigenza possono rifondare la squadra: uomo di esperienza e di innata sensibilità, Riccardo incarna i valori rossoneri da trasmettere a coloro che saranno a breve chiamati ad indossare la maglia del Milan per riportarlo laddove merita.

Enrico Maggioni

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