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Negli ultimissimi giorni di giugno, quando Fabio sbarcò a Milano, tanti tifosi del Milan storsero il naso. Un acquisto che non scaldò i supporters, decisamente più caldi (comprensibilmente) agli arrivi di Calhanoglu e Biglia e letteralmente impazziti all'acquisto di Bonucci. La carriera di Borini, fino a quel momento, aspettava ancora una svolta, un salto di qualità definitivo. Non per forza a suon di gol, tant'è che non è stato quello il biglietto da visita principale all'arrivo - o meglio, al ritorno - in Italia. Eh sì, perchè nel Belpaese, salutato a soli 16 anni per approdare al Chelsea, Fabio ha giocato anche nel 2011-2012, in mezzo a varie esperienze inglesi. Ventiquattro partite, nove gol e una stagione intera alla Roma. Nella carriera di Borini c'è stato spazio anche per una fermata nella capitale, sponda giallorossa.
Ecco il motivo per cui domenica la sfida contro la Lazio avrà senza dubbio un sapore particolare. Anche perchè l'attaccante ora al Milan ha già purgato i biancocelesti in un derby e sa come si fa. In vista della sfida dell'Olimpico, Montella punterà molto probabilmente ancora su di lui. Energia, corsa, forza di determinazione e spirito sacrificio: sono queste le doti che hanno portato l'Aeroplanino a credere sempre di più nel suo numero undici, arrivato da riserva e riscopertosi titolare inamovibile sulla fascia sinistra, soprattutto dopo l'addio di Niang e il mancato arrivo di un nuovo esterno d'attacco.
Tutto il mondo Milan, però, si aspetta il primo gol 'importante': finora, nelle sei partite giocate con la maglia rossonera, l'unica rete è quella nel più che rotondo 6-0 contro lo Shkendija a San Siro. Per questo, l'occasione di domenica potrebbe essere ghiotta. In una città (e uno stadio) che conosce, al primo vero esame del Milan 2017/2018. Fabio Borini è pronto per il suo derby personale.
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