Il Primo ministro Paolo Gentiloni ha premiato stamani Gianni Infantino, presidente FIFA, alla cerimonia dei Collari d'Oro del Coni. Il vertice della federazione calcistica internazionale ha colto l'occasione per commentare la mancata qualificazione della Nazionale italiana ai prossimi Mondiali: "Da italiano un Mondiale senza Italia è tragico. Però è così, c'è chi ha meritato di esserci. Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, riformare per riportare l'Italia sul tetto del mondo anche nel calcio".
archivio2017
Infantino: “Ripescaggio Italia? Bisogna qualificarsi sul campo”
Il presidente FIFA ha parlato poi del Var: "Sta andando benissimo grazie soprattutto all'Italia. Se con l'introduzione del Var si è eliminata la cultura del sospetto? Questa è una malattia veramente molto italiana ma che non esiste. La Var è una macchina bellissima che dà più giustizia e trasparenza al calcio. Gli darei un nove dopo le prime due giornate. Bisogna guardare le decisioni che vengono prese grazie alla Var...e alla fine sono decisioni giuste. Gli errori ci saranno sempre quando ci sono gli esseri umani, l'importante è evitare quelli clamorosi e gravi, e con la Var si evitano al 100%. Nel 2017 , quando in pochi secondi tutti gli spettatori sanno se l'arbitro ha commesso un errore e l'unico che non lo sa è l'arbitro stesso perché glielo proibiamo noi, dobbiamo cambiare e il lavoro che si sta facendo in Italia è all'avanguardia, è eccellente. Ovviamente bisogna applicare il Var per i casi chiari e non per tutte le interpretazioni, e in questo senso aiuta a prendere delle decisioni giuste e vogliamo tutti la giustizia anche nel calcio".
Inoltre Infantino ha risposto a chi sta sperando in un ripescaggio dell'Italia per Russia2018: "Se c'è davvero la possibilità che l'Italia venga ripescata al Mondiale? Bisogna qualificarsi sul campo". E per concludere il suo pensiero sulle prossime elezioni del Figc: "La governance è importantissima, ovvio, bisogna che chi dirige il calcio italiano abbia la possibilità di prendere decisioni, di incidere nel movimento. Lo sappiamo tutti cosa va fatto in Italia, da anni si parla degli stadi, dei movimenti giovanili, della formazione. Bisogna trarre spunto da questa sconfitta per tornare ai vertici".
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