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Jorginho libero e Borini terzino: Montella, mosse rischiose

Stefano Bressi

Il Milan ha dimostrato di avere coraggio provando a giocarsi la partita. Il regista del Napoli, mai pressato, ha fatto saltare i piani di Montella.

Non si riesce proprio a mandare in tilt la perfetta macchina che Maurizio Sarri ha creato per il Napoli. I passaggi sono sempre rapidi, precisi. La palla va sempre a finire al posto giusto: sui piedi dei partenopei velocissimi che si trovano soli davanti al portiere. Il Milan ha provato a opporsi con personalità, prendendosi anche qualche rischio di troppo. Fabio Borini terzino, per esempio, non è esattamente una genialata. I rossoneri hanno tentato di rispondere al Napoli con lo stesso loro linguaggio: il palleggio. Troppa però la bravura degli azzurri, scrive La Gazzetta dello Sport. I difensori rossoneri, così, vengono presi d'infilata e anche tenere alta la linea del fuorigioco non serve a molto. Tant'è vero che Lorenzo Insigne scatta con perfetto tempismo e beffa tutti, idem Piotr Zielinski. Se l'avversario non è marcato, meglio evitare di salire troppo.

Vincenzo Montella aveva pensato di bloccare le linee di passaggio e quindi chi doveva ricevere, ma lasciando così palla a Jorginho. Mossa rischiosa. Ogni milanista aveva un uomo a cui pensare e di cui preoccuparsi per non fargli arrivare il pallone. Una tattica del genere può funzionare, ma a patto che si copra perfettamente il campo, che si sia feroci e ci siano meccanismi perfetti. Se si sbaglia qualcosa, la frittata è fatta. È proprio un lancio di Jorginho infatti a smarcare Insigne, solo soletto davanti a Gianluigi Donnarumma.

Di certo il Milan può tenersi stretto il coraggio con cui ha provato a restare in partita e con cui ha provato a farla, la partita. Nel primo tempo non ha mai giocato nell'area del Napoli, senza essere quindi pericoloso, ma quando gli uomini di Sarri hanno abbassato il ritmo, i rossoneri si sono piazzati nella metà campo avversaria, provando a fare la partita e trovare l'incursione giusta. Non ci riescono però, probabilmente perchè c'è poca qualità, nonostante i 230 milioni spesi. Inoltre, il possesso palla del Milan non è riuscito a creare spazi in attacco. I difensori partenopei si sono piazzati lì e hanno respinto ogni attacco.

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