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Kalinic, un pomeriggio alla conquista di San Siro

Donato Bulfon

Arrivato in sordina tra lo scetticismo generale, Nikola Kalinic trascina i rossoneri contro l'Udinese e conquista così San Siro
03:10 min

Ha voluto il Milan con tutte le proprie forze, spinto da un amore nato da bambino e coltivato nel tempo anche da una madre super tifosa rossonera. Nikola Kalinic, attaccante croato ex Fiorentina, in estate ha forzato diverse volte la mano con la dirigenza Viola, prima parlando apertamente della sua voglia di trasferirsi in rossonero e poi inviando un certificato medico che riportava letteralmente le seguenti parole: "Emotivamente inquieto e dunque impossibilitato a proseguire la preparazione insieme alla squadra in questo momento delicato".

Alla fine della giostra Kalinic ha raggiunto il proprio obiettivo, diventando anche milanista sul campo e con la maglia numero 7, quella dell'idolo Andriy Shevchenko. Il popolo rossonero però è rimasto freddo al suo arrivo. Si aspettava il gran colpo, la ciliegina, il calciatore da 30 gol stagionali e Nikola non veniva considerato adatto a questo ruolo, "colpevole" di essere un capriccio di Montella che da inizio mercato lo ha sempre considerato, invece, il centravanti ideale per il suo gioco.

Estate anomala quindi per Kalinic, con una preparazione fatta a singhiozzo e una forma fisica lontana da quella ottimale. Arrivato in punta di piedi, l'attaccante croato ha iniziato l'esperienza rossonera con qualche minuto contro il Cagliari e nella sciagurata trasferta contro la Lazio, per poi partire titolare nel 3-5-2 contro l'Austria Vienna. E qui già le cose sono cambiate: il tifoso rossonero ha cominciato a vedere sprazzi del vero Kalinic, tra sportellate e buone giocate contro i difensori austriaci. E oggi, quando tutti invocavano la presenza in campo di André Silva, autore in Europa League di tre reti, Montella ha insistito su di lui senza batter ciglio. E il campo ha dato ragione al tecnico di Pomigliano d'Arco: Kalinic ha giocato 84 minuti di alto livello, segnando due gol, che potevano essere tre se il VAR avesse considerato regolare l'azione del possibile 3-1.

Un pomeriggio da incorniciare quello odierno per il buon Kalinic, che in un'ora e mezza ha spazzato via tutti i dubbi su di lui e si è pian piano conquistato San Siro e i suoi tifosi, che ora si sfregano le mani immaginando quello che il croato ed André Silva potranno fare insieme. Per la gioia di tutti, dalla dirigenza e di Montella che, anche in questo caso, hanno dimostrato di aver avuto lungimiranza, nonostante il parere contrario della maggioranza dei tifosi rossoneri. E il Milan, a piccoli passi, cresce...

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