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Cinque reti in ventuno presenze, poche di queste da titolare. Il primo anno al Milan di Gianluca Lapadula non è stato sicuramente dei più semplici.
Arrivato lo scorso giugno per 9 milioni di euro con il titolo di capocannoniere della scorsa Serie B con la maglia del Pescara, il numero 9 rossonero era stato voluto a tutti i costi dall'allora presidente Silvio Berlusconi, intenzionato a rendere ancor più italiano il suo giocattolo milanista. Doveva partire Carlos Bacca, ma così poi non è stato.
Per questo motivo e per una condizione fisica tutt'altro che buona, inizialmente lo spazio in campo per il buon Gianluca è stato davvero poco. Prima presenza a metà ottobre contro il Chievo, primo gol il 6 novembre contro il Palermo ed una ruota che finalmente gira. Il CT Ventura si accorge di lui e lo convoca in Nazionale per l'amichevole con la Germania, ma da lì a poco arriva la conferma che Lapadula, in questo Milan ci può stare e anche bene. Si va ad Empoli, è il 26 novembre e Lapadula realizza la sua prima doppietta, sino ad ora unica, con la maglia del Milan, in una gara difficile ma che vede i rossoneri dilagare per 1-4 al Castellani. Sembra la svolta: nelle tre gare successive, Gianluca viene impiegato con continuità e riesce a segnare il gol decisivo anche contro il Crotone. Ma il ritorno in campo di Bacca, in precedenza fermo per infortunio, fanno ritornare il numero 9 rossonero indietro nelle gerarchie.
Montella vede Lapadula come alternativa al colombiano, e per il momento li schiera insieme soltanto in occasioni d'emergenza. Domenica arriva l'Empoli a San Siro ed un girone dopo, potrebbe scoccare di nuovo l'ora per l'ex bomber del Pescara. Lapadula infatti scalpita, nonostante tutto sembra indicare in Bacca il titolare anche contro i toscani. Gianluca però non demorde, nonostante tutto: il campo è il suo habitat naturale e il Milan gli è entrato dentro. Per questo l'Empoli è avvisato: Braveheart c'è e San Siro già lo ama. Gli ingredienti per una grande giornata ci sono tutti, Bacca permettendo.
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