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Lega Serie A – A Galliani manca un solo voto per diventare presidente

Salvatore Cantone

Il futuro di Adriano Galliani sembrerebbe delinearsi: all'amministratore delegato gli mancherebbe un solo voto per diventare presidente della Lega serie A

Salgono le quotazioni di Adriano Galliani come prossimo presidente della Lega di Serie A al posto dell’uscente Maurizio Beretta. Secondo quanto risulta a Calcio e Finanza in vista dell’assemblea elettiva della Lega, che si riunirà giovedì 13 aprile nel tentativo di dare un nuovo esecutivo alla Serie A evitando così il commissariamento, l’attuale amministratore delegato del Milan avrebbe ottenuto il sostegno di 13 dei 20 club del massimo campionato e gli mancherebbe pertanto solo un voto per ottenere la maggioranza dei due terzi prevista in questa fase delle votazioni. Lo statuto della Lega di Serie A prevede infatti che, in prima e seconda votazione, il presidente sia eletto con il voto favorevole dei tre quarti degli aventi diritto di voto, mentre nelle successive votazioni, è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votidegli aventi diritto di voto. Galliani, secondo quanto appreso, potrebbe contare sull’appoggio della Juventus (più volte l’ad bianconero Beppe Marotta si è speso pubblicamente a favore della candidatura Galliani), ma non avrebbe ancora convinto le altre big della Serie A, che attualmente sarebbero più propense a puntare su un manager con altre caratteristiche e in grado di segnare una forte discontinuità con il passato. Su questa posizione ci sarebbero per ora l’Inter di Zhang Jingdong, la Roma di James Pallotta, il Napoli di Aurelio De Laurentiis, la Fiorentina della famiglia Della Valle e altri tre club. La situazione viene comunque descritta fluida e non è escluso che in vista dell’assemblea elettiva del 13 qualcuno di questi club possa portare il proprio decisivo voto alla causa del dirigente rossonero, che lascerà ogni carica al Milan con l’assemblea sul closing di venerdì 14, ma che dovrebbe rimanere consulente del gruppo Fininvest, principale azionista di Mediaset e con forti interessi (seppur ridimensionati rispetto al passato) sui diritti tv del calcio e della Serie A. Se non si troverà l’accordo sulla presidenza entro il 18 aprile la Lega di Serie A sarà con ogni probabilità commissariata. Nei giorni scorsi Sandro Mencucci, membro del Cda della Fiorentina, ha lasciato intendere che l’ipotesi del commissariamento “ha maggiori possibilità che si verifichi perché ci sono comunque ancora delle cose da cambiare”. Il dirigente viola ha riconosciuto che non sarebbe il massimo ma che “se l’obiettivo è quello di modificare la governance e renderla più efficiente, se dobbiamo ingoiare questa amara pillola, ovvero avere il commissario, per avere poi qualcosa di buono, ce ne faremo una ragione.

fonte: calcioefinanza.it

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