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Termina qui la diretta da Milan TV con Josè Sosa.
In caso di gol alla Juve, possibile esultanza da chef che mette il sale: "Certo, basta segnare. Quello che accade dopo non è un problema".
Donnarumma: "E' davvero un grandissimo. Per l'età che ha fa cose straordinarie. Voi lo vedete una volta a settimana, noi tutti i giorni ed è davvero dura fargli un gol".
Lo spogliatoio: "All'inizio è normale frazionarsi in piccolo gruppi ma poi, nelle difficoltà, ci si unisce e si ragiona da squadra. E' un piacere stare insieme".
Il rapporto con Montella: "Con il mister ho sempre parlato con sincerità dal momento in cui sono arrivato e lui è stato chiaro con me e quello di cui aveva bisogno. Ho sempre lavorato nel modo migliore per cercare di non fargli vedere che stavo male senza giocare e mi son sempre allenato con professionalità. E questo lo ha visto perchè adesso mi ha scelto".
Il numero 23, come Michael Jordan, Marco Simone e Massimo Ambrosini: "Quando sono arrivato non c'erano tanti numeri a disposizione. Ho pensato a Jordan ma anche ad Ambrosini, che ha vinto tanto con il Milan".
I tanti tatuaggi e la possibilità di farne uno rossonero: "Vediamo, anche la squadra della mia città ha questi colori che mi piacciono tanto".
I consigli da dare a Locatelli: "Nessuno, l'ho detto prima quando parlavamo dei giovani. Loro guardano tutti e imparano. Il gol che ha fatto all'andata lo meritava e ogni giorno dimostra che vuole continuare ad alti livelli. Abbiamo un bel rapporto, ogni calciatore sa quello che deve fare in campo".
La svolta contro la Lazio: "Era un momento difficile e questa volta sono stato io a far bene dalla panchina, altre volte gli altri giocatori. E' stato un momento importantissimo per me, ho deciso di andare in verticale, forse perchè sono abituato a giocare più in avanti e quindi ho questa qualità che posso sfruttare anche davanti alla difesa".
Il dominio Juventus: "Non me lo sarei aspettato quando sono andato via dal Napoli, però i risultati si ottengono dal grande lavoro e programmazione che hanno. Giocare in casa loro sarà una battaglia e dobbiamo pensare a tutta la gente. Non è una finale, però per noi è un modo di dimostrare che vogliamo continuare a lottare per arrivare più in alto possibile. Sarebbe bellissimo se segnasse un argentino nella prossima partita. E' una partita che si vive già 2-3 giorni prima".
Il derby di Milano: "E' davvero bello da vedere, perchè sono stato fuori in quella gara. E' una sensazione unica il derby, con l'ambiente che si crea, con le coreografie, questo non succede in Argentina. Sarebbe bellissimo giocare il derby di ritorno".
Il gol segnato al Boca con l'Estudiantes: "Ogni giorno prima della partita facevamo una sfida io, Benitez e Veron e chi segnava di più in allenamento avrebbe tirato in partita. Ha fatto benissimo a lasciarmi tirare e ho segnato".
La qualificazione in Champions: "Pensiamo a fare il massimo, poi vediamo cosa arriva. Dobbiamo migliorare molto e pensare gara dopo gara. Ogni gara è importante, non conta l'avversario".
Sulle punizioni: "Con Suso e Deulofeu mi alleno molto. Quando c'era Jack, anche con lui. E' una cosa che mi piace e continuerò sicuramente".
Il ruolo davanti alla difesa: "Mi piace giocare, mi ci trovo benissimo. Il ruolo è importante ma bisogna concentrarsi anche sulle altre posizioni in campo. Voglio migliorare, come ad esempio nei contrasti e nei recuperi. Se il ruolo può ringiovanirmi? Vediamo, sto bene ma so che la carriera di un calciatore non sarà molto lunga".
Il biliardo: "Tra sudamericani e spagnoli siamo in tanti a giocare. Nell'ultima sfida io ed Ocampos abbiamo perso".
Messaggio di saluto da Gustavo Gomez, Vangioni e Paletta, dove il paraguayano lo sfotte per le scarpe che José indossa quando arriva a Milanello.
I consigli di Sosa al cuoco: "Sta cucinando molto bene, ma lei è troppo da solo (ride, ndr). Gli manca qualcosa da bere per accompagnare e la musica". La carne appena cotta viene tagliata a fettine sottili dal centrocampista argentino.
La gioventù rossonera: "Non ho consigli da dare, la cosa più importante è la professionalità e fargli vedere ai giovani che bisogna dare sempre il massimo. Si vede un gruppo straordinario".
Sui tifosi e l'accoglienza: "Non era facile aspettare un giocatore come me che non ha fatto il ritiro con la squadra, ora mi trovo benissimo. Però io son stato fermo durante le vacanze, ho iniziato il ritiro con il Besiktas e poi son stato a Istanbul e tanto tempo fermo. Montella ha aspettato il momento giusto per farmi giocare".
Sosa sul soprannome a Paletta: "I miei compagni lo chiamano El Nonno, ma lui si arrabbia davvero tanto".
Sosa su Ocampos: "E' un calciatore nuovo, appena arrivato. E come tradizione gli stiamo trovando il soprannome giusto".
Sosa e i gol: "Fino ad ora sono arrivato poco davanti alla porta, ma non sono preoccupato. Voglio migliorare, nel mio ruolo il gol non è tutto, c'è altro di importante".
Sosa e il ruolo ideale: "Quando ero al Besiktas giocavo come trequartista, qua sono più a contatto con la palla".
Sosa e il momento culinario di Milan TV: "La carne in argentina si fa ben cotta sulla griglia, va girata un paio di volte. Mio papà è specialista e fa un asado buonissimo. Mi piacerebbe portarlo a tutta la squadra".
Il messaggio di Oddo per Sosa: "Ciao Josè, non so se tutti sanno ma abbiamo giocato insieme al Bayern. Ora sei al Milan, che è la mia squadra del cuore, quindi sono contento per te. Un saluto grande e un abbraccio".
Il messaggio di Toni: "Ciao campione come stai? Son passati un po' di anni, io sono invecchiato e tu invece sei ancora in forma. Mi raccomando fai il bravo che giochi in una grande squadra. Un salutone".
Sosa sull'Ucraina e il Metalist: "Sono andato via prima che ci fossero dei problemi, mi son trovato benissimo perchè c'erano tanti argentini. Anche il Papu Gomez. ad esempio".
Sosa parla del suo ricordo più bello: "Con l'Estudiantes, sono andato fuori di casa quando avevo 14 anni. Ogni successo ha un significato e una storia indimenticabile. La vittoria in campionato con l'Atletico Madrid? Sono arrivato a metà campionato, ma ho sentito tanto dalla gente, non è facile vincere il campionato contro Barcellona e Real Madrid".
Sosa e il suo soprannome: "Sì, me l'hanno dato all'Estudiantes. Mi chiamano Principito da lì per Francescoli, anche se adesso ho 31 anni". Termina il collegamento telefonico con Galliani
Galliani sul volere di Sosa: "Josè voleva il Milan tantissimo, ha rinunciato a tanti soldi pur di venire. Praticamente ha pagato di tasca sua per il trasferimento".
Sosa, tifoso rossonero: "Da bambino avevo una bandiera del Milan: quando il trasferimento è stato ufficiale, mia madre mi ha mandato un messaggio con la foto della bandiera nella mia camera".
Le parole di Galliani al telefono: "Sto bene e sono felice di come stanno andando le cose. Ecco un aneddoto su Sosa: una sera incontrai a cena Gancikoff e avevamo un'idea per un centrocampista e Montella ci consegnò un suo elenco di desiderati e fra i centrocampisti c'era Sosa. Incredibile che sena parlare, società e allenatore erano d'accordo sullo stesso nome. Il Besiktas non voleva farti andar via: ora dopo un periodo di ambientamento, hai dimostrato quanto vali. Conosco Josè Sosa da quando va a vincere le Olimpiadi del 2008 e l'Argentina oltre a lui aveva Messi, Aguero, Mascherano, Zabaleta, una squadra mostruosa. E a me piaceva Sosa, che allora aveva 23 anni. A 17 anni ha iniziato giocando nell'Estudiantes, squadra contro cui il Milan ha giocato un'Intercontinentale. Ricordo Josè nella finale di Lisbona quando gioca con l'Atletico Madrid contro il Real".
Iniziata la diretta a Milan TV
José Sosa, centrocampista argentinorossonero, è intervenuto a Milan TV, parlando della più stretta attualità e del suo momento di forma. Ecco il Live delle sue dichiarazioni.
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