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Lo sport e lo stress, quando la passione non basta

Pep Guardiola (allenatore del Manchester City), Credits: Getty Images sport
Le dichiarazioni delle ultime ore di Pep Guardiola in merito al proprio futuro nel calcio, aprono di nuovo il dibattito sullo sport e lo stress

Donato Bulfon

Il punto

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Le dichiarazioni delle ultime ore di Pep Guardiola in merito al proprio futuro nel calcio (“Starò al Manchester City per le prossime tre stagioni o forse di più, comunque mi sto avvicinando alla fine della mia carriera da allenatore, sono sicuro di questo”), aprono di nuovo il dibattito sullo sport e lo stress, che già in diverse occasioni ha contribuito al precoce ritiro dai palcoscenici sportivi di importanti esponenti del settore. Il tecnico spagnolo, infatti è solo l'ultimo di una serie di nomi che per cause "esterne" hanno lasciato il proprio lavoro all'apice della carriera. Raggiungere la perfezione, il lavoro costante, le pressioni, il peso della panchina e della piazza. In una sola parola, stress.

Sacchi

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Per il calcio italiano l'esempio, non unico ma più eclatante è quello di Arrigo Sacchi. L'ex tecnico del Milan, che sul finire degli anni Ottanta e l'inizio degli anni 90 ha portato il Milan in vetta al mondo e l'Italia a competere con il Brasile per i campionati mondiali, nel 2001 lascia il suo Parma per un accumulo di tensione ed adrenalina che non riusciva più a gestire. Cosa poi ripetutasi un paio d'anni fa quando Sacchi gestiva le nazionali giovanili italiane (“Mi divora il tarlo del perfezionista, lo stress del calcio non fa più per me”). Un vero peccato per un vero e proprio insegnante di calcio, uno per che ha sempre vissuto per il pallone.

 

Luis Enrique

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Per il momento ancora in panchina, quella del Barcellona per intenderci, ma soltanto qualche anno fa (era il 2012, ndr), Luis Enrique lasciava la Roma per stanchezza, dovuta ad un campionato, quello italiano, troppo pressante. Un anno sabbatico, speso in bicicletta, per poi tornare a Vigo e, appunto in Catalogna. Cosa che non durerà a lungo, dato che, come pare, tra non molto si concederà di nuovo una pausa anziché rinnovare con il suo attuale club: “Me ne vado perché sono stanco, ho dato il 110% sempre e non credo di essere in grado di recuperare le forze per iniziare una prossima stagione. Anche per questo so già che non allenerò nemmeno altrove”, le parole del tecnico asturiano.

 

Guidolin

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Nel 2012 anche Francesco Guidolin aveva detto momentaneamente stop alla panchina (“E' stata un'annata bellissima ma lunghissima, però non so se, per la mia salute, mi posso permettere un'altra stagione da 50 partite. Sento il bisogno di staccare e fermarmi”), salvo poi tornare dalla sua Udinese ad Arta Terme soltanto dieci giorni prima l'esordio della squadra friulana in Europa League.

 

Altri Sport

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Vittime dello stress non solo nel calcio, ma anche in altri sport. Nel 2012 Vladimir Alekno, CT della nazionale di pallavolo maschile russa, oro Olimpido a Londra, si dimetteva per le troppe tensioni, cosa successa anche a Simone Pianigiani ala guida di Siena. I problemi di salute causati dallo stress, portarono al ritiro, anni prima, anche di Rudy Tomjanovich, il coach degli Houston Rockets dei due titoli negli anni Novanta, che lasciò senza batter ciglio l'ambita panchina dei Los Angeles Lakers.

 

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