Cosa succede a Locatelli, il “fenomeno” rossonero esploso quest’anno con due reti spettacolari e proiettato di colpo nel firmamento del grande calcio? E’ possibile che contro il Chievo debba ancora accomodarsi in panchina per far spazio all’esperto Sosa, più convincente di lui in regia nelle ultime uscite. ù
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Locatelli “in naftalina”, per crescere con calma: convivenza con Sosa?
Chi conosce Manuel assicura che il ragazzo sia consapevole di quanto il suo processo di crescita passi anche da queste panchine e che stia lavorando duro per riproporsi alla grande nelle prossime partite. D’altro canto, è un classe ’98 che ha sinora bruciato le tappe: al Milan dal 2009 (in precedenza giocava nell’Olginatese e nell’Atalanta) ha già collezionato ben 47 presenze (e 2 gol) nelle varie nazionali minori, conquistando un prestigioso argento agli europei U-19 dell’anno scorso.
Con il Milan ha esordito in prima squadra nel finale del campionato scorso. Si pensava quest’anno di farlo maturare con calma all’ombra di Montolivo e Sosa ma l’infortunio del capitano ed il difficile ambientamento del “Principito” hanno spinto Montella a lanciarlo nella difficile ripresa contro il Sassuolo. Manuel lo ha ripagato guidando la squadra nella difficile rimonta sui neroverdi e contribuendo con un gol pesantissimo. Si è poi ripetuto contro la Juventus in campionato, grazie al gioiello dell’ 1-0, ed a Doha con una prestazione di gran sostanza in Supercoppa.
Il calo in questo primo scorcio del 2017 è fisiologico per un giovane campione ancora in formazione. Manuel deve ancora lavorare per diventare più continuo e presente in ogni fase della partita. Un predestinato come lui deve essere il riferimento di centrocampo, il compagno cui affidare il pallone per verticalizzare e smarcare gli attaccanti.
Nelle ultime ore, Montella lo ha provato a centrocampo assieme a José Sosa, segno che la considerazione su di lui è forte: Locatelli nel prossimo futuro potrà diventare il leader che manca ad una mediana, come quella rossonera, ancora carente quanto a personalità.
Giancarlo Mele
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