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Terzo matrimonio tra Dick Advocaat e la nazionale olandese. Quasi una saga, scrive La Gazzetta dello Sport. La prima avventura è stata nel triennio 1992-94, con 26 partite, a cui sono succedute le 29 del triennio 2002-04. A giugno Advocaat sarà di nuovo orange. A lui spetterà il compito di risollevare l'Olanda, che vive uno dei momenti più negativi della propria storia. Al momento sono quarti nel girone di qualificazione ai Mondiali 2018 e possono ambire al massimo al secondo posto e quindi al play-off.
Advocaat non è stata esattamente la prima scelta della Federazione. Prima di lui sono stati sondati: Ronald Koeman, Louis Van Gaal, Phillip Cocu, Giovanni Van Bronckhorst, Bert Van Marwijk, Ron Jans e Ten Cate. Quest'ultimo aveva parlato di offerta della vita, che però avrebbe funzionato solo con il supporto di tutta la Federazione. La realtà, però, è un po' diversa, tra correnti e guerre intestine.
A 69 anni, Advocaat diventerà il più anziano c.t. della storia olandese, superando Guus Hiddink, che è stato esonerato a 68. Non incoraggiante come precedente, visto che quella di Hiddink è stata tra le peggiori gestioni dell'ultimo periodo e ha gettato le basi per la mancata qualificazione a Euro 2016. A fare da vice ad Advocaat, ci sarà Ruud Gullit. Strana decisione, ripensando ai forti contrasti tra i due prima del Mondiale USA 1994, che hanno portato alla decisione dell'ex Milan di lasciare il ritiro. Questo ruolo era il massimo che la Federazione fosse disposta a offrire a Ruud, fermo dal 2011, dopo la non felice esperienza in Russia con il Terek Grozny. Il curriculum da tecnico di Gullit, effettivamente, non è esaltante. Come non lo è il ritorno di Advocaat per gli olandesi.
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