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Il Milan cresce, un passo alla volta. Qualcosa è ancora da rodare. E in questo insieme probabilmente al primo posto si trova la sintonia tra Cutrone-André Silva. Spesso schierati assieme in competizioni esterne alla Serie A, Milan-Verona di ieri sera compreso, in coppia non hanno ancora reso quanto potenzialmente potrebbero se presi singolarmente.
A sottolineare le difficoltà riscontrate in questa intesa ci ha pensato il Corriere della Sera, che tornando sulla prestazione in Coppa Italia ha affermato che i due centravanti "si sono un po' pestati i piedi". Per questa occasione Gattuso aveva deciso di conservare il 4-3-3; in altri casi, ad esempio a Rijeka, avevano presenziato nel 3-5-2.
Dunque Patrick Cutrone si è dovuto sacrificare partendo largo a sinistra, ma finendo poi un po' per istinto e un po' per indicazione del mister nella zona di competenza del portoghese. Quest'ultimo è certamente chi ha sofferto di più questa particolare disposizione dettata dal nuovo allenatore. Il numero 9 ha tentato spesso la giocata complicata, e come dimostrano le statistiche, non è riuscito nei suoi intenti. Un dribbling riuscito su tre tentati, tredici uno contro uno imbastiti (dieci di questi senza successo), tre falli e zero conclusioni verso la porta. Si è salvato dalle più pesanti critiche con l'assist per Romagnoli.
L'azzurrino Cutrone dal canto suo invece ha messo in campo come sempre tanto entusiasmo e impegno e ha prodotto maggiormente rispetto ad André Silva. Un gol di testa, 100% di dribbling riusciti, una sola palla persa e due recuperate. Oltre a tanti passaggi ben riusciti. Non si può pensare che siano abbastanza per lui due tiri in porta, però è in forma e qualche segnale positivo è già sufficiente per poter ben sperare. Ma... è giusto continuare a schierare il 9 e il 63 in duo?
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