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L’opinione – “Il clan di Donnarumma vuole liberarlo a zero, ma…”

Gigio Donnarumma, portiere del Milan
La serenità in casa Milan non poteva durare più di 48 ore. Così si è riaperto il caso Donnarumma, che Monica Colombo ha commentato a TMW Radio

Michele Neri

Quanta incertezza intorno al Milan. Voluntary Agreement e ora, nuovamente, il caso Donnarumma annuvolano il cielo che risiede sopra la testa dei rossoneri. Ha parlato della notizia del giorno riguardante il portiere Monica Colombo, giornalista del Corriere della Sera, intervistata da TMW Radio. Questo il suo pensiero: "Nonostante la partita sembrasse finita l'11 luglio, quando venne annunciato il rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2021, in realtà anche a causa di rapporti evidentemente non proprio idilliaci tra la dirigenza rossonera e Raiola, come già evidenziato nella discussione del rinnovo, il fuoco cova sotto la cenere. Innanzitutto è emerso che la famosa clausola per cui Gigio si potrebbe liberare entro il 30 giugno 2018 non è stata depositata in Lega, per il semplice motivo che non è stata firmata dalla controparte, ovvero dal portiere e dagli agenti: il tentativo che ora il clan di Donnarumma sta facendo è liberare il giocatore a zero impugnando il contratto sottoscritto mesi fa. Mi sembra che gli estremi giuridici vacillino, perchè provare che il giocatore sia stato sottoposto a violenza morale quando ha sottoscritto il contratto è un argomento un po' debole: di certo Raiola sta facendo pressione in tal senso, agitando le acque. C'è grande nervosismo ora a Casa Milan e nell'entourage del giocatore".

Tuttavia oggi c'è stato un incontro Fassone-Donnarumma, come conferma la giornalista: "Si, Fassone oggi è stato a Milanello, di certo avrà trovato l'occasione per confrontarsi con il giocatore: il club oggi ha fatto uscire una nota informale in cui non c'è l'intenzione di svendere il giocatore. Un modo per tranquillizzare i tifosi ma non certamente per dire che il caso non esiste: detto questo, mi chiedo come si possa proseguire con questa atmosfera con più di metà campionato da disputare. La clausola era di 70 milioni in caso di qualificazione alla Champions League e di 40 in caso di mancato raggiungimento delle coppe europee. Credo che a un certo punto, dopo aver cercato di tenere le notizie sottotraccia non siano più riusciti a farlo: il Milan e Raiola non credo abbiano intenzione di fare nuove dichiarazioni ufficiali per creare ulteriore attrito".

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