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L’opinione – “In Cina sanno a malapena chi è Yonghong Li”

Yonghong Li Milan
Domani sera al 'Meazza' il derby di Milano: sfida nella sfida tra Zhang Jindong, proprietario dell'Inter, e Yonghong Li, proprietario del Milan

Daniele Triolo

Domani sera, ore 20:45, lo stadio 'Giuseppe Meazza' in San Siro accoglierà quasi 79mila spettatori, per un incasso record vicino ai 4,7 milioni di euro. La , logicamente, sarà anche il secondo confronto diretto, dopo quello dello scorso aprile, tra le due proprietà cinesi: da una parte, l'Inter del gruppo 'Suning', proprietà del magnate Zhang Jindong, e dall'altra, il Milan della 'Rossoneri Sport Investment Luxembourg', società di Yonghong Li, proprietario e Presidente del club di Via Aldo Rossi.

L'edizione odierna del quotidiano 'Repubblica' ha fatto un'analisi della situazione in casa nerazzurra, spiegando le motivazioni per cui il gruppo Suning, per muoversi sul mercato, debba non soltanto attenersi alle disposizioni del suo proprietario, ma anche e soprattutto a quelle del Governo centrale di Pechino. Una situazione bizzarra: Suning, infatti, in attesa che il Governo sblocchi o, perlomeno, allenti la presa, sugli investimenti al di fuori della Cina, dovrà bloccare il mercato nel prossimo mese di gennaio, onde evitare bacchettate UEFA e di sforare il Fair Play Finanziario.

'Repubblica', quindi, ha posto l'accento sui rapporti tra la proprietà cinese dell'Inter e quella cinese del Milan. “Pari a zero, e forse è strano forse no: pare che in Cina a malapena sappiano chi sia Yonghong Li – si può leggere sul quotidiano -. L’istituto di ricerca Hurun, che valuta le ricchezze dei primi 2000 imprenditori cinesi, ieri ha inserito Zhang Jindong al quindicesimo posto. Yonghong Li non è neppure in classifica, e chissà cosa vorrà dire”.

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