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L’opinione – “La famiglia di Donnarumma assente ingiustificata”

Gianluigi Donnarumma in Chievo-Milan, foto @acmilan
L'ultimo in ordine di tempo ad essersi espresso su Donnarumma è stato Enzo Bucchioni. Tra i tanti aspetti toccati ha poi mosso una critica alla famiglia

Michele Neri

Giorni di tensione e incertezza in casa Milan. Il caso Donnarumma va risolto, e intanto gli opinionisti sono sbucati tutti assieme per dire cosa debba o non debba fare il guardiano della porta rossonera. Quest'oggi ha pubblicato il suo editoriale per TMW Enzo Bucchioni, noto giornalista. Ecco alcune delle sue parole:

"E' una vicenda incredibile, da tutti contro tutti. Imbarazzante per molti aspetti e ancora di più inaccettabile se pensiamo che il protagonista di tutta questa storia è un ragazzino di appena 18 anni. Con la sua giovinezza, con la sua fragilità, con il suo diritto di vivere una vita e una carriera serena. Il diritto di giocare a calcio per divertirsi. Tutto questo per un cartellino che può valere più di cento milioni di euro, per provvigioni astronomiche e contratti a molti zeri. Business, insomma. [...] Una vicenda inquietante che rende bene il calcio di oggi, uno spaccato di immoralità diffuso dove i valori contano meno di zero e l’unica cosa che importa sono i profitti".

E su chi sia il principale colpevole di questo caos: "Situazione paradossale, gestita malissimo da tutti i protagonisti, anche dal Milan. [...] Sapendo dei cattivi rapporti con il procuratore Raiola e della volontà del ragazzo Donnarumma di monetizzare il più possibile, il Milan avrebbe dovuto andare oltre l’orgoglio e chiedere già l’anno scorso una cosa molto semplice a Raiola: vendi Donnarumma a chi ti pare, guadagna tu quello che vuoi, fai guadagnare il ragazzo, ma portaci una cifra congrua per il cartellino. Come ha fatto la Juventus con Pogba. [...] Il pensiero di aver battuto Raiola costringendo Donnarumma a firmare il prolungamento del contratto l’estate scorsa, si è rivelato un boomerang devastante. Non si fanno patti con il diavolo".

Ecco l'unica vittoria possibile per il Milan: "Avrebbe vinto soltanto in un caso, se Donnarumma avesse lasciato Raiola per affidare la procura a un altro agente più vicino ai rossoneri. Nel momento in cui il portiere è rimasto fedele a Raiola è iniziato il secondo tempo di una partita complicatissima per il Milan".

Bucchioni è assolutamente convinto: "Ora è chiaro che Donnarumma non può più restare a Milano. Ed è altrettanto chiaro che in presenza di una situazione così caotica, è più difficile strappare una cifra astronomica dal cartellino. Le società che lo vogliono sanno benissimo quello che sta succedendo e il prezzo va rivisto al ribasso. [...] La pretesa di vendere Donnarumma, riempire le casse e uscire fra gli applausi, se l’hanno pensata, è un’altra ingenuità al cubo".

E chi sta sbagliando non sono solo dirigenti: "In tutto questo, e scusate se mi permetto, vedo una assenza ingiustificata e ingiustificabile, che è quella della famiglia Donnarumma. Non credo che a questo punto della vicenda un milione in più o in meno di ingaggio, giocare o non giocare nel Milan, possa cambiare il futuro di persone che ormai hanno svoltato verso una ricchezza assicurata per un paio di generazioni. Ma del ragazzo Donnarumma vogliamo parlare? E’ sicura la famiglia Donnarumma che l’operato di Raiola abbia fatto bene al Gigio giocatore e al Gigio persona? Io ho i miei dubbi, ma forse sono soltanto miei".

 

Ma comunque... "questa vicenda non si recupera più, per i tifosi del Milan sarà dura che Donnarumma possa rifarsi una verginità".

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