Il ritiro e il conseguente rinvio da parte della UEFA del Voluntary Agreement presentato dal Milan, evidenziano come il massimo organismo calcistico europeo abbia sollevato dei dubbi sulla provenienza economica della nuova proprietà rossonera.
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L’opinione: “La UEFA ha sollevato dubbi sul piano di rientro del Milan”
Ne è convinto Stefano Scacchi, giornalista di Repubblica, che ai microfoni di TMW Radio, ha provato a spiegare i motivi del rinvio ufficializzato ieri. Ecco le sue parole: “È accaduto che il Milan aveva presentato un piano di rientro spontaneo alla Uefa che viene offerta in caso di cambio di società, ma la Uefa ha chiesto dei chiarimenti al Milan che evidentemente non sono bastati. Il Milan ha scelto di ritirare il piano e di ripresentarlo a ottobre. I due elementi su cui si era concentrata la Uefa era un’indeterminatezza della sostenibilità economica della nuova proprietà e poi il fatto che i ricavi del merchandising cinese siano sovrastimati rispetto ai più grandi club europei. Questa situazione della Uefa mette a nudo le criticità di questa operazione del Milan, la trattativa con dei soggetti che tutt’ora non sono conosciuti pienamente. Il Milan fa affidamento su delle cifre che la Uefa ha ritenuto non possibili. La Uefa vuole che si stia più in difetto che in eccesso, il Milan è andato di molto in eccesso”.
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