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L’opinione – “L’Inter è una squadra, il Milan è fermo all’anno zero”

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Il noto giornalista de "Il Giornale" Franco Ordine ha espresso la sua opinione sulla partita del Milan contro L'Inter di Spalletti. Le sue parole

Salvatore Cantone

Franco Ordine, attraverso le pagine de Il Giornale, ha espresso la sua opinione sul derby di ieri sera: "L’ Inter è una squadra, non ancora con la s maiuscola, ma una squadra piena di risorse, dignità tattica e anche futuro. Gode di una organizzazione collaudata, schemi per la bisogna e poi un terminale in attacco, Icardi, che è una specie di castiga-Milan. Due volte lo innescano in area di rigore, due volte centra il cuore di Donnarumma e scopre i ritardi di Bonucci. Anche quando patisce il ritorno del rivale, resiste alle prime spallate e si arrende alla prodezza balistica di Suso o alla stoccata di Bonaventura sospinta da Handanovic oltre il solco bianco. Il Milan è fermo all’anno zero, specie quando comincia il derby con uno schieramento che sa di antico. E non solo perché Candreva manda subito in affanno tutta la difesa scheggiando la traversa. Il gioco è solo un bel ricordo del passato perché l’unico spunto degno di nota è il lancio di Bonucci. Un solo tiro in porta è l’immagine plastica del deficit rossonero del primo tempo. L’Inter no. L’Inter invece cuce e rammenda, ha uno spartito cui ricorrere, e il trio di centrocampo rimpolpato da Spalletti con giudiziosa scelta, se la cava egregiamente. Per l’inevitabile legge del contrappasso, proprio nella notte del derby, l’accusa di giocare male viene rispedita dall’Inter al mittente di Milanello. Basta una correzione minima, all’intervallo, fuori Kessiè e dentro Cutrone, per dare al Milan la sua migliore espressione, i contorni di una squadra ancora in costruzione ma capace di ricavare anche la consolazione della doppia rimonta. Quando esce Romagnoli resta indecifrabile il sistema di gioco: se saltano le posizioni, sono altri requisiti a colmare le distanze e le differenze, la corsa, il cuore, qualche contrasto vinto e Bonaventura. Ma alla fine della notte la distanza tra Inter e Milan diventa chilometrica, dieci punti, un abisso, terza sconfitta consecutiva e del carro di Montella comincia a non esserci più traccia. Mentre l’Inter veleggia dietro le grandi".

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