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L’opinione – “Milan e Inter nel pallone: dietro gli slogan due squadre senz’anima”

Manolas Emerson Ocampos Milan-Roma
Mario Sconcerti ha analizzato in maniera piuttosto dura il momento nero di Milan e Inter, in lotta per il sesto posto ma in piena crisi di gioco e risultati

Daniele Triolo

Sulle colonne del 'Corriere della Sera' il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato il momento difficile di Milan e Inter alla luce delle sconfitte contro Roma (1-4) e . Le due compagini meneghine 'lottano' per il sesto posto, utile ad accedere ai preliminari di Europa League, ma palesano limiti evidenti e sono molto involute sotto il punto di vista del gioco.

“Se l’Inter è una grande società saprà adesso quali sono i giocatori da non tenere. Studierà questo momento, ne farà uso. Non per capire la qualità dei giocatori, ma il loro modo di stare in campo, di darsi una mano per uscire da questa poca dignità. Non si parla più di calcio ormai parlando di Inter, mancano i fondamentali, la voglia di correre,di sapersi divertire correndo, farlo in mezzo ad amici – ha esordito Sconcerti -. L’Inter non ha niente di questo. È persa e stanca, svogliata, egoista. Gioca aspettando che il tempo passi, non ha nessun interesse. Difficile vedere squadre così rigide e maldestre, dove nessuno aiuta nessuno, si è così pigri che si suda anche a pensare a se stessi. L’Inter non è il Milan che è arrivato smagrito alla fine dell’epoca Berlusconi, risucchiato dalla sua finta opulenza. L’Inter è una squadra già ricca, già reimpostata molte volte, ma mantiene qualcosa di sbagliato, anzi, di inesistente. Perché non c’è mai la traccia di una squadra, di un sentimento vero, qualcosa che unisca? E soprattutto, perché non c’è mai una risposta dell’Inter a questo niente? Non può esserci un’Inter di domani se non si capisce perché sono fallite tutte quelle di oggi. Cosa ha detto De Boer, come si giustifica adesso Pioli? E come Ausilio che questi giocatori ha comprato? Dov’è l’errore, dove comincia l’assenza che brucia tutto, anche l’orgoglio giovane di Gagliardini? Non è solo calcio, il calcio ha un limite e delle regole. Oltre non si va. Questa è inedia, inesistenza – ha commentato Sconcerti -. Perché nell’Inter non c’è vita? Qualcuno nell’Inter parli, tenti, si assuma una responsabilità. Il brutto dei cinesi è proprio questo silenzio davanti a tutto, come se una società fosse l’inizio di una monarchia assoluta non di un’impresa. Io non ho più spiegazioni sull’Inter. Dal Milan almeno non mi sono mai aspettato troppo. Ma dall’Inter sì, c’erano basi, c’era un impegno che è scomparso, c’erano idee di calcio. Sono rimaste 13 sconfitte, quanto la Juve in tre anni. Che errori vede chi vive l’Inter? E perché? Anche il Milan è sulla stessa strada – ha sottolineato infine Sconcerti -: nessuno lo racconta, lo spiega. C’è troppo poca squadra per ricominciare semplicemente, sembrano un po’ le idee del vecchio Berlusconi, il Milan dei costi zero o il Milan dei giovani italiani. Che mascheravano le necessità economiche. Dietro gli slogan a entrambe le squadre, manca l’anima. Chi la deve dare? E soprattutto, si trova sul mercato?”.

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