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L’opinione – “Raiola non ha considerato che Donnarumma è solo un ragazzo”

Salvatore Cantone

Il giornalista Mario Sconcerti, attraverso le pagine del "Corriere della Sera", ha espresso la sua opinione su Donnarumma, estremo difensore del Milan

Il giornalista Mario Sconcerti, attraverso le pagine del Corriere della Sera, ha espresso la sua opinione su Gianluigi Donnarumma, che ormai sembrerebbe essere ad un passo dal rinnovo: "Nel caso Donnarumma sono accadute molte prime volte. Intanto ha vinto il Milan, che nella vicenda faceva la parte dei buoni, cioè spesso il ruolo degli sciocchi. Poi ha perso Raiola, un grande procuratore compulsivo, per questo bravissimo e a senso unico. Gli hanno dato le parti più malvagie in commedia, molte se le è meritate, ma era anche quello che più doveva preoccuparsi di un particolare poco conosciuto: con chi sta firmando davvero Donnarumma? Con quale finanziaria reale, quale mente o corpo si nascondono dietro il futuro del Milan? Una domanda che allo stato attuale non era assurdo porsi. Raiola ha fatto con Donnarumma quello che ha fatto con molti altri grandi giocatori, compreso Ibrahimovic. Non aveva né ragione né torto, curava interessi alla sua maniera furba, dura, spregiudicata. Stavolta gli si sono rivoltate contro tutte le frasi fatte che lui combatteva. Ha vinto la vecchia morale del calcio, la buona novella a priori, lo zucchero della famiglia contro la ricchezza certa. Ha resistito un po’ di sentimento, certo pagato benissimo, ma ancora capace di camuffarsi da fede. Ha perso il cattivo, il venale, quello che voleva convenzioni eccezionali, che dimenticava la vita. Questo ha smarrito Raiola: non capire che Donnarumma lo ha fatto diventare un caso pubblico e normale. Raiola ha trasformato Donnarumma in un altro Pogba, un altro Ibrahimovic, un esempio da copertina, una vittoria da platea. Ma Donnarumma era ancora un ragazzo, viveva nel mondo di tutti, era banale, non un dio. Non poteva giovarsi dei marchingegni di un dio. Questa è stata la bravura di Fassone, capire che serviva una resistenza normale. Forse essere normali è la vera specialità di questo Milan che di nuovo comanda”.

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