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Sembra essere eterno, sia dal punto di vista fisico che da quello calcistico, Mircea Lucescu. Ha 72 anni, ma in Turchia se lo tengono stretto come commissario tecnico della Nazionale, dopo che ha allenato con successo il Besiktas e lo Shaktar Donetsk. Non è riuscito a portare la Turchia ai Mondiali, ma è pronto a lavorare per centrare l'obiettivo Europeo. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha affrontato diversi temi, tra cui proprio la differenza tra il calcio turco e quello italiano: "Il problema con le Nazionali è che si ha poco tempo. Qui in Turchia ci sono soldi, stadi che in Italia vi sognate, ma pochi calciatori di quel tipo".
Ovviamente Lucescu conosce molto bene Hakan Calhanoglu, punto di riferimento della Nazionale: "Ci sono troppi giocatori stranieri nel nostro campionato, dovremo mettere un limite. Nei campionati orientali non se ne può fare a meno. Poi ci sono tanti giocatori che vanno all'estero e non giocano. Il problema di Calhanoglu è stato scegliere il numero 10 quest'estate. Lui è un numero 8, voi italiani quando vedete il 10 vi aspettate sempre Platini. Ricordo tutti quei discorsi su Del Piero 9 e mezzo, figuriamoci Hakan. Lui era perfetto per il campionato tedesco, dove poteva sfruttare i grandi spazi. In Italia, contro le difese chiuse, non ha la giocata per cavarsela nello stretto, per inventare. Però ha qualità, chiaro. Di certo la squadra non lo aiuta in questo momento... Tutti nuovi, giovani... Giocano male e vedo gran confusione. Però il suo problema è quel 10".
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