Questa mattina sulle pagine di "La Repubblica" è possibile leggere una lunga intervista a Sinisa Mihajlovic, ex allenatore del Milan oggi al Torino. Il tecnico serbo ha parlato anche di Milan e non ha risparmiato qualche frecciata alla società di via Aldo Rossi, ad iniziare dalla testa: "Berlusconi o Cairo? Con Cairo c’è maggiore sintonia. Ma è un paragone azzardato: vivono epoche diverse. La SuperCoppa? Quella sera ero qui a Roma, a teatro con la famiglia. Mi ha chiamato Galliani, per ringraziarmi: qualche merito di quel successo evidentemente ce l’ho anche io. E sono felice per i giocatori".
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Mihajlovic: “Berlusconi? Mi trovo meglio con Cairo…”
Così sui tanti giovani lanciati al Milan e non solo: "Serve solo un po’ di coraggio. I giovani, almeno all’inizio, possono difettare in continuità, ma se non li fai giocare non potranno diventare forti. Per me conta il campo, non l’età: di giovani ne ho lanciati già molti, da ct della Serbia facevo giocare ragazzi di 18, 19 anni. È questione di mentalità: ci sono allenatori che non rischiano perché poi magari le cose non vanno bene, ti mandano via e un altro arriva a raccogliere i frutti del tuo lavoro. Io non sono così. Per me lanciarli è motivo di orgoglio, una soddisfazione vera".
Donnarumma: "L’avrei fatto giocare già dopo il mio primo mese al Milan: fortissimo. Avevo un dubbio sulla sua tenuta psicologica, poi ho scoperto che non teme la pressione. Non era un periodo facile: a Milano si parlava del mio esonero dopo ogni domenica senza vittoria, ma visto quel che Gigio faceva in allenamento non ebbi dubbi. Lo chiamai e gli chiesi se se la sentiva, lui disse di sì, gli spiegai che poteva anche sbagliare, finché sarei stato in panchina sarebbe stato il portiere titolare del Milan. Lo feci esordire contro il Sassuolo. Vincemmo e parò bene, fece solo un errore prendendo gol sul suo palo. Ma, e questo lo rende speciale, impara in fretta: non ripete mai lo stesso errore".
Infine un commento sulla possibile cessione del Milan: "Situazione strana, che spero si risolva presto. Per i giocatori, i dirigenti e i tifosi".
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