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Mihajlovic, i dolci ricordi: le 5 eredità del serbo

Renato Boschetti

Giovedì, in Coppa Italia, il Milan tornerà ad affrontare il suo passato per due volte in cinque giorni: doppio confronto infatti con Mihajlovic e il Torino

 

INTRO

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Giovedì, in Coppa Italia, il Milan tornerà ad affrontare il suo passato per due volte in cinque giorni: doppio confronto infatti con Mihajlovic e il Torino. Sinisa Mihajlovic ha lasciato il Milan con l'amaro in bocca, dopo l'esonero a sei giornate dalla fine: nonostante i rimpianti e le frecciatine (specialmente sull'Europa League poi sfumata con Brocchi), sono molti i meriti di Sinisa nella rinascita del Milan.

DIFESA

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Senza dubbio il Milan aveva problemi nel reparto difensivo: è merito di Mihjalovic se oggi il Milan può vantare una delle difese migliori del campionato, nonché una delle più giovani e italiane. Ha spinto molto per l'arrivo di Romagnoli, mettendoci la faccia; ha rilanciato Abate e De Sciglio, compattando nel momento difficile la squadra con un modulo, il 4-4-2, che ha unito la squadra e l'ha resa meno permeabile: il Milan di Mihajlovic sarà stato poco spettacolare, ma nel momento migliore è stato difficilmente superabile.

DISCIPLINA

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Il Milan, a detta di molti ex-senatori, era diventato una polveriera. Non c'erano più i "grandi" a fare da collante, non c'erano più regole fisse che avevano fatto la fortuna dei rossoneri nel primo decennio degli anni 2000. Il tecnico serbo, accortosi di questo, ha svolto anche la funzione di sergente di ferro, non tollerando il minimo sgarro da parte dei suoi giocatori: regole ferree e disciplina massima: questi i mantra del serbo, che ha rimesso in piedi lo spogliatoio rossonero, mettendo le basi per l'armonia di squadra che si vede oggi.

ORGANIZZAZIONE

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Sinisa Mihajlovic è stato abile a farsi scudo per i giocatori in un momento di transizione societaria e non solo. Si è fatto uomo spogliatoio, collante con la società, ha saputo alzare la voce in campo e fuori quando necessario. Se il Milan è tornato ad essere squadra, con un'organizzazione di gioco e un'ottima autonomia, il merito è anche del tecnico serbo, che ha riportato il Milan a giocarsi ben due trofei nel giro di sei mesi tra Coppa Italia e Supecoppa Italiana.

CORSA

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Al Milan mancava mordente: i rossoneri sembravano scarichi di gamba, arrivavano sempre secondi sul pallone, non pressavano mai. Uno dei meriti di Mihajlovic, anche se gli effetti si stanno vedendo di più in questa stagione, è senza dubbio aver riportato i giocatori del Milan a correre veramente, specialmente senza pallone. Se la condizione fisica è nettamente migliorata rispetto alle gestioni precedenti il serbo, sicuramente il merito va dato all'attuale tecnico del Torino.

GIOVANI

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Senza ombra di dubbio, uno dei meriti di Sinisa Mihajlovic è stato quello di lanciare tantissimi giovani: uno su tutti Gianluigi Donnarumma, che grazie al tecnico serbo è riuscito a sbocciare nonostante tutto lo scetticismo iniziale. Se il Milan ha in casa un nuovo campione, ma anche giovani del calibro di Romagnoli, Bertolacci e Niang, il merito è anche suo, che ha saputo puntare e rilanciare giovani come il francese, ma anche De Sciglio e Rodrigo Ely.