Il Milan di quest'anno ha un grosso problema di fondo: non segna. Contro Inter, Roma e Juventus ha giocato delle buone partite, ma quando serviva la zampata decisiva non è mai arrivata. L'elenco dei cannonieri milanisti in campionato, mette in evidenza questa pochezza offensiva: quattro gol di Suso, tre di Nikola Kalinic, due di Patrick Cutrone, uno Hakan Calhanoglu e zero per André Silva. Davvero troppo pochi dopo undici partite. La differenza con le altre big affrontate finora è stata proprio qui: Gonzalo Higuain, Mauro Icardi, Edin Dzeko, tutti l'hanno decisa con una giocata.
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Milan, 83 milioni per l’attacco: quattro gol all’attivo
A questo punto ci si chiede anche come si è operato sul mercato e il Corriere della Sera fa i conti: sono 83 i milioni spesi per il reparto avanzato (20 Kalinic, 25 Calhanoglu, 38 André Silva). Alla fine, però, il miglior marcatore è ancora Suso, mentre i nuovi hanno portato solo quattro gol. Con quei soldi, forse, si poteva comprare un grande campione. Vincenzo Montella dice che i bomber da 100 milioni non vengono senza Champions League, ma il pensiero va subito ad Andrea Belotti o Pierre Aubameyang, due che sarebbero venuti di corsa.
Eppure la sensazione è che, comunque, i giocatori acquistati stiano rendendo molto meno delle possibilità. Kalinic non sarà un fenomeno, ma quello visto finora non è il miglior Kalinic. Per non parlare poi di Lucas Biglia, Leonardo Bonucci e Franck Kessie. Tutti lontani parenti dei giocatori ammirati nelle stagioni passate. La società è convinta sia una questione di tempo e che poi la qualità emergerà. A Milanello si è creata la convinzione sia un problema di condizione fisica. Ciò significa che non sarà possibile invertire la situazione in poco tempo. Ma di tempo non ce n'è, soprattutto per Montella, che domenica con il Sassuolo si gioca la panchina.
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