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Con Vincenzo Montella in panchina tutti si aspettavano di vedere un Milan di nuovo padrone del gioco, di nuovo capace di esprimere un bellissimo calcio. L'Aeroplanino ci ha provato, ma i risultati dicono che si vince di più essendo "brutti". E allora può succedere che a San Siro arrivi il Chievo Verona e riesca a controllare il centrocampo, grazie alla preparazione della partita di Rolando Maran. Sia con la palla che senza, i centrocampisti clivensi hanno fatto girare a vuoto quelli milanisti, soprattutto Manuel Locatelli e Andrea Bertolacci. Fa eccezione, scrive La Gazzetta dello Sport, Josè Sosa. È il Principito la vera stella del Milan. Ha giocato 82 palloni, con 45 passaggi andati a buon fine. Soprattutto, però, dai suoi piedi sono nate 6 palle gol. 5 sono i lanci positivi e ha recuperato 6 palloni, anche se ne ha persi un po' troppi (20). Locatelli, invece, ha toccato solo 33 palloni, realizzando appena 19 passaggi e recuperandone 4, perdendone altrettanti. Bertolacci ha chiuso con 25 passaggi, 8 palle recuperate e 3 occasioni create. In ogni caso, è stato il Chievo a controllare la mediana.
Il possesso è leggermente a favore del Milan, ma questo dato non deve ingannare. Fino al 2-1 rossonero, il Chievo era assolutamente più in partita. Poi, ovviamente, con la variazione di punteggio, il Milan ha trovato più spazi e con dei giocatori di qualità è facile essere pericolosi. Se poi ci si aggiunge Gianluigi Donnarumma in porta, vincere non è molto difficile. Tutto sommato, comunque, è facile pensare che Montella non sia del tutto soddisfatto della prova dei suoi centrocampisti, Sosa a parte ovviamente.
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