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Milan, abbiamo un problema: l’asse centrale non funziona

Redazione

Bonucci out dopo 25 minuti e mai decisivo. Biglia un fantasma rispetto al giocatore visto alla Lazio e in Argentina. Kalinic non punge. Il Milan ha investito tanto sulla sua nuova "colonna vertebrale" eppure non raccoglie nemmeno un frutto
02:28 min

di Enrico Maggioni

La rivoluzione estiva ha completamente stravolto gli equilibri tecnico-tattici rossoneri ma i tanto acclamati nuovi arrivi non hanno sin qui inciso in campionato, con l'ambizioso Milan relegato nella parte destra della classifica.

Agli uomini di Montella, oltre che un briciolo di fortuna, manca soprattutto la spina dorsale. A lungo indicato come l'anello debole della scorsa stagione, l'asse centrale è stato completamente rivoluzionato con risultati ampiamente al di sotto delle attese.

In difesa Leonardo Bonucci, da tutti considerato in estate come uomo vincente in grado di portare la mentalità positiva nello spogliatoio, costituisce al momento un vero problema: poco attento in fase difensiva, lontano da un reale ambientamento e forse schiacciato dalle responsabilità, il numero 19 rossonero gioca con poca tranquillità e il grave gesto di domenica pomeriggio, costato l'espulsione dopo soli 25 minuti, ha privato la squadra del capitano e soprattutto della necessaria serenità.

Non va meglio a metà campo, dove Lucas Biglia non riesce ad imporre ritmi e calcio di qualità alla squadra. Fuori condizione, l'ex capitano della Lazio non incide e la sua facilità di calcio si perde nei continui cambi di modulo e di compagni di questo inizio stagione: non basta l'evidente grinta a sopperire ad un rendimento sbiadito.

Medesima criticità in attacco, reparto in cui il tanto desiderato Nikola Kalinic è solo la copia sbiadita del bomber opportunista ammirato con la maglia della Fiorentina. Reduce da un infortunio ed evidentemente recuperato troppo in fretta, Kalinic non è riuscito contro il Genoa a sfruttare le poche ma interessanti palle a sua disposizione, tanto da subire i fischi di San Siro al momento del cambio con il più determinato Cutrone.

Un'asse, quella centrale, che fatica ad ergersi come punto di forza della squadra e sulla quale Montella deve lavorare in fretta per recuperare credibilità e soprattutto punti per l'asfittica classifica.

 

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