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Milan attento, così non va: basta passi falsi per l’Europa

Donato Bulfon

Il pareggio di oggi contro il Pescara all'Adriatico-Cornacchia, complica non poco i pieni di Vincenzo Montella e del Milan di tornare in Europa

Una squadra lenta e scarica quella vista contro il Pescara oggi all'Adriatico-Cornacchia. Un Milan troppo molle per essere vero, incapace di portare a casa una vittoria che alla vigilia sembrava scontata e, sopratutto, necessaria in chiave Europa.

La prima delle cosiddette nove finali non è andata dunque benissimo: certo, non tutto è perduto ma perdere punti per strada in questo modo e in un campionato in cui le concorrenti vincono sempre, beh, non ci voleva. Montella ne è consapevole. Nel post-gara, il tecnico milanista è stato chiaro, è mancata velocità e l'atteggiamento è stato proprio l'opposto di quella richiesto.

Ahi Ahi, Milan! Non ci siamo. Se queste sono le premesse, allora non c'è molto da stare allegri. Se da una parte il calendario da una mano, dall'altro c'è bisogno di un netto cambio di direzione che cambi il volto alla squadra rossonera. Il rientro di Suso può essere importante, ma da solo non basta: serve l'ultimo step, il passo decisivo per far uscire il Milan da quell'anonimato in cui versa ormai da oltre tre stagioni.

Nelle prossime otto gare, che saranno davvero delle finali, ci si gioca tutto. I rossoneri affronteranno Palermo, Inter, Empoli, Crotone, Roma, Atalanta, Bologna e Cagliari, cioè un mix di gare sulla carta abbordabili ed altre complicate. Ora non c'è più tempo, non si può più sbagliare: si deve cercare di battere tutte le "piccole" e far risultato anche con Inter, Roma ed Atalanta. Non ci sono più scuse: se si vuole l'Europa serve di più, e questo surplus si chiama orgoglio e atteggiamento giusto, voglia di vincere e cuore oltre l'ostacolo. Come Doha insegna.

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