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Milan, bene le mezzali in profondità. E Kessie…

Stefano Bressi

Kessie sembra rinato con il 4-3-3 di Gattuso. Cerca sempre l'inserimento, come Bonaventura e torna a concludere: quattro tiri, due cross, tre sponde.

Dopo l'esordio di Benevento in cui Gennaro Gattuso non ha avuto modo di dare un'impronta alla squadra dovendo riproporre in linea di massima ciò che aveva lasciato Vincenzo Montella, ieri contro il Bologna c'era curiosità nel vedere qualche novità tattica con il 4-3-3 riproposto e il ritorno a San Siro di Rino. Come sempre la manovra offensiva è stata affidata a Suso, che non ha cambiato molto modo di giocare: partire largo, rientrare e inventare. Ieri ha concluso quattro volte in porta e una volta ha crossato, creando tre occasioni. La vera novità di Gattuso sono state le mezzali, che con il ritorno al 4-3-3 hanno abbandonato finalmente il fraseggio sterile a centrocampo per cercare invece continui inserimenti in profondità. Ne ha beneficiato proprio Suso, che con il pallone aveva sempre tre opzioni: passaggio per Franck Kessie in inserimento, la ricerca di Nikola Kalinic che avrebbe potuto fare sponda ancora per le mezzali (così il primo gol) o tirare e infine il cross diretto sul secondo palo per l'inserimento di Giacomo Bonaventura.

Al 37' del primo tempo, scrive La Gazzetta dello Sport, si è potutto assistere all'azione tipo: Suso si accentra e serve Kalinic, il quale fa sponda in profondità per Kessie che cerca il cross rasoterra sul secondo palo dove c'è Jack Bonaventura, che viene anticipato. Azione perfetta per tempi di gioco e smarcamento. Insomma, si sono visti i primi aspetti positivi del Milan di Gattuso. Certo, non può bastare, ma ieri contava vincere e c'è riuscito. Le premesse sono buone, vedremo il resto.

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