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Milan: cinque domande per Vincenzo Montella

Redazione

Finito il derby il Milan si ritrova a -10 dai cugini, tanti dubbi e poche certezze da cui ripartire, ma qualche punto fermo sembra esserci

MANCANZA DI CERTEZZE

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Nel derby, ma più in generale in questo inizio di stagione, il Milan ha alternato sprazzi di grande calcio a momenti difficili da comprendere, soprattutto in relazione ai gloriosi colori rossoneri. Per questo, ci siamo presi la libertà di fare qualche domanda a Vincenzo Montella sulle scelte operate fin qui. Ecco le nostre domande al tecnico rossonero:

Perchè ogni settimana, o quasi, viene proposta una formazione titolare diversa?

Al netto di infortuni e squalifiche il Milan, reduce da un cambio di sistema di gioco (dalla difesa a quattro a quella a tre) mai assimilato fino in fondo, è ancora a caccia di un'identità precisa e probabilmente cambiare qualcosa ogni settimana non agevola la squadra, che avrebbe bisogno di gerarchie più definite per assimilare certi automatismi.

ATTACCANTI

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Perchè giocare con una sola punta "vera"?

Al netto dell'infortnio di Kalinic, che effettivamente pesa non poco, spesso il Milan è sceso in campo nelle ultime settimane con un solo attaccante di ruolo. Una scelta, questa, che non ha mai pagato. Un conto è avere una sola punta centrale, supportata da due ali, come succedeva a inizio stagione quando i rossoneri scendevano in campo con il tridente, un'altro invece è proporre il 3-5-1-1, modulo che lascia la prima punta troppo isolata. L'esempio lampante è arrivato domenica sera, nel derby, quando per 45 minuti André Silva è stato praticamente uno spettatore del match.

SUSO

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Perchè viene schierato come seconda punta?

Susa non è una seconda punta e molto probabilmente non lo sarà mai. Schierato in quel ruolo, lo spagnolo, soffre le difese avversarie anche se ha la possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo (nel primo del derby la dimostrazione più eclatante). Lo spagnolo ha bisogno di più spazio per agire in libertà, oppure di partire dalla destra per accentrarsi e liberare il suo micidiale sinistro a giro, se deve agire da attaccante "puro" fatica troppo.

DIFESA

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Perchè un Milan così basso e con i centrali così vicini tra loro?

Nel primo tempo Musacchio, Romagnoli e Bonucci sono stati fin troppo vicini tra loro, Perisic e Candreva venivano presi sistematicamente da Borini e Ricardo Rodriguez che si abbassavano moltissimo, a formare praticamente sempre una difesa a cinque. Nella ripresa invece, il Milan ha deciso di rischiare qualcosa in più nell'uno contro uno, Romagnoli e Musacchio si sono allargati per coprire da soli e meglio tutta l'ampiezza del campo, i due esterni si sono potuti alzare e il Milan ha sostanzialmente guadagnato due uomini a centrocampo, la differenza in positivo, si è vista nettamente.

TURNOVER E NAZIONALI

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Perchè puntare su Kessiè e Biglia?

Una palla persa sanguinosa, che ha propiziato il secondo gol dell'Inter e in generale una partita senza mai illuminare. Questa, in poche parole, la prestazione di Lucas Biglia nel derby, mentre peggio di lui ha fatto Kessiè, giustamente sostituito da Montella dopo 45 minuti di gioco per far spazio al giovane Patrick Cutrone. Al tecnico campano, però, non possiamo non chiedere come mai abbia deciso di puntare sul giocatore argentino, reduce da un doppio impegno pesante con la Nazionale e sull'ex Atalanta, titolare praticamente inamovibile, impegnato anche in Nazionale e apparso molto stanco nelle ultime settimane. Locatelli e Montolivo potevano essere alternative interessanti, tanto più che hanno avuto la possibilità di allenarsi per due settimane a Milanello.

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