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Milan, closing ok: ma poi?

Casa Milan (Fonte: Pianeta Milan)
Il closing ormai sembra ad un passo, con il 14 aprile data spartiacque per il futuro del Milan. Ma che squadra sarà? Con che mercato e con quali soldi?

Redazione

di Enrico Maggioni

Salvo sorprese dell’ultima ora, che tuttavia paiono scongiurate grazie alla meticolosa opera di mediazione di Marco Fassone, AD in pectore del nuovo Milan che verrà ed in grado di muovere le giuste leve per assicurare i fondi necessari al closing, l’assemblea dei soci del prossimo 14 aprile ratificherà  il definitivo passaggio di consegne tra Silvio Berlusconi ed il finanziere cinese Yonghong Li.

Dopo estenuante attesa, liquidata l’esperienza della Sino-Europe Sports a causa delle rigide normative cinesi sull’espatrio dei capitali, sostituita dalla neonata Rossoneri Sport Investment Lux, grazie ai soldi elargiti dal fondo americano Elliott, il closing diventerà realtà ed il Milan cinese di Yonghong Li potrà prendere forma. A fronte di un operazione puramente finanziaria e gestita prevalentemente a debito, simile a quella che condusse Eric Thohir alla guida dell’Inter, vale la pena ipotizzare gli scenari societari e tecnici  a breve e lungo termine che riguardano i rossoneri.

Innanzitutto, ratificato il closing, sarà essenziale per il Milan procedere in doppia direzione: da una parte, sollecitare lo sblocco dei capitali fermi in Cina per consentire il ripianamento del debito verso Elliott, mentre dall’altra toccherà a Marco Fassone illustrare il business plan al mercato –inteso come mondo di procuratori e dirigenti con i quali il futuro AD ha intessuto relazioni in questi mesi – e verificare la compatibilità dei conti in vista del fair play finanziario all’Uefa. Questo perché, sebbene calato negli ultimi mesi, il debito del Milan ammonta a circa 190 milioni di euro e Marco Fassone, con il ripianamento a cura di Yonghong Li, dovrà mostrare piani di investimento e di rilancio convincenti.

A questo punto diventa essenziale, in base a quanto previsto dalle clausole contrattuali fortemente volute da Fininvest e come mossa di credibilità da offrire a investitori e tifosi di ogni parte del mondo, preparare una campagna di rafforzamento che possa, in tempi brevi, riportare il Milan ai vertici del calcio mondiale. Fassone ed il suo braccio destro Massimo Mirabelli sono fortemente orientati a confermare, alla guida tecnica del Milan, l’Aeroplanino Vincenzo Montella, che sta guidando con mano ferma ed esperta una squadra di giovani, tenendola al riparo dalle vicende societarie, dandole un’impronta di gioco ed una identità pienamente riconosciute dai tifosi e mostrandosi sempre pacato ed equilibrato anche in frangenti precari e carichi di tensione.

Blindato il tecnico, sarà prioritario trattare, con l’agguerrito agente Mino Raiola, il rinnovo di colui che è destinato a diventare icona e bandiera del Milan prossimo venturo, quel Gianluigi Donnarumma che può legare la sua carriera alle fortune del nuovo Milan con gli occhi a mandorla.

Bloccato l’ottimo esterno sinistro difensivo Sead Kolasinac, ventitreenne bosniaco dello Schalke 04, il cui arrivo potrebbe essere sintomo del prossimo addio di Mattia De Sciglio, il Milan punterà al rinnovo di Suso ed alla conferma dell’ottimo Geri Deulofeu, sorpresa di questo 2017. A quel punto Fassone, che ha girato in questi mesi l’Europa con il suo team alla ricerca di talenti, dovrà rafforzare il reparto difensivo con un centrale di peso (Musacchio?), trovare un centrocampista di qualità e qualità in grado di dettare i tempi di gioco e sondare il mercato alla ricerca di un attaccante di valore che, qualità offensive a parte, possa adattarsi meglio di quanto fatto da Carlos Bacca al gioco manovrato di Vincenzo Montella.

Una sfida terribilmente affascinante, quella che attende il Milan ed il suo appassionante popolo: un futuro da costruire partendo da una base di buon valore, su cui gettare le fondamenta per i prossimi  successi, ovviamente …Made in China!

 

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