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archivio2017
di Enrico Maggioni
Archiviato l'entusiasmo per la faraonica campagna acquisti estiva, lo stentato inizio di stagione ha riportato il Milan con i piedi per terra. I campioni ingaggiati dal duo Fassone - Mirabelli, messi alla prova del campionato italiano, hanno mostrato molte più ombre che luci: quantità non è purtroppo sinonimo di qualità e i giocatori arrivati alla corte di Vincenzo Montella non hanno sinora reso secondo le aspettative. Se Antonio Donnarumma ed Andrea Conti sono ingiudicabili in quanto (quasi) mai schierati in campionato, rispettivamente per scelta tecnica e grave infortunio, evidenti perplessità riguardano gli altri protagonisti del pacchetto arretrato.
Mateo Musacchio, giocatore elegante e tecnicamente di spessore, non è il marcatore arcigno necessario per far rendere al meglio Leonardo Bonucci, acclamato come top player ed investito di tali responsabilità da rallentarne l'ambientamento a Milanello. Migliore il rendimento di Ricardo Rodriguez, tuttavia da rivedere a causa di alcune debolezze difensive mostrate contro Inter e Juventus. Deludenti i due acquisti monstre di metà campo, nonostante l'elevato minutaggio accumulato: non sono bastate le positive prestazioni estive per fare di Frank Kessié il vero Tank della mediana rossonera. Troppo discontinuo e troppo giovane l'ivoriano per supportare Lucas Biglia. Il regista argentino è un pesce fuor d'acqua: lento e fuori condizione, il numero 21 rossonero non ha ancora convinto e fa emergere parecchi dubbi sulla sua capacità di reggere le pressioni della piazza.
Non vanno meglio le cose in attacco, dove il solo Borini, per grinta e capacità di adattamento in zone del campo a lui poco note, è parso all'altezza della situazione. Hakan Calhanoglu è fuori forma e poco avvezzo ai fortissimi stimoli di un ambiente abituato a ben altri numeri dieci. André Silva, feroce bomber di Europa League, è stato sempre accantonato in campionato mentre per Nikola Kalinic, seppur l'attaccante in rosa con il maggior numero di reti all'attivo, basterebbe l'impietoso confronto con i top player del campionato per evidenziarne i limiti. Vittime dei dubbi tattici di Montella e con poco tempo a disposizione, i nuovi acquisti paiono spesso un corpo estraneo rigettato dal malato Milan, che spesso ricorre all'usato sicuro (Zapata, Locatelli su tutti) per ovviare alla poca qualità dei nuovi arrivi.
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