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. Così parlava Adriano Galliani, allora amministratore delegato del Milan, nei primi giorni dello scorso febbraio, a mercato invernale concluso. Una sessione condizionata, come anche quella precedente, dall'approvazione della futura dirigenza cinese ancora però dietro le quinte. D'altronde, il closing sembrava ancora lontano dall'essere ratificato e lo storico dirigente milanista, doveva fare di necessità virtù, con pochi fondi e tante incognite verso il futuro.
Fatto sta che con il mercato appena concluso, la nuova dirigenza rossonera, nelle persone di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, in piena sintonia con il tecnico Vincenzo Montella, ha sconfessato quasi del tutto il mercato della scorsa stagione, cedendo una buona parte dei giocatori arrivati e rinnovando pesantemente la rosa. Nello specifico, nel mercato estivo di un anno fa, oltre ai ritorni dai prestiti di Paletta e Suso, erano arrivati a Milanello i vari Gustavo Gomez, Vangioni, Mati Fernandez, Pasalic, Sosa e Lapadula. A gennaio, invece, a completare la rosa, furono presi Storari, Deulofeu e Ocampos, per un totale, esclusi i ritorni dai vari prestiti, di nove acquisti.
Analizzando la campagna rafforzamenti appena conclusasi, l'ultimo mercato di Galliani è stato quindi in pratica demolito. Degli arrivi sopra elencati, soltanto due sono ancora in rosa, cioè Gustavo Gomez e Marco Storari, con il primo che anch'egli era sul punto di accettare il corteggiamento dalla Turchia, salvo poi tornare sui suoi passi. Gli altri, con ultimo José Sosa, passato ufficialmente oggi al Trabzonspor, hanno tutti lasciato Milanello dopo un anno o anche meno in rossonero. In alcuni casi, come quelli di Pasalic e Deulofeu, non sono bastate le buone prestazioni in campo per convincere Fassone e Mirabelli ad uno sforzo economico ulteriore per riportarli in Italia.
L'ultimo mercato, quindi, oltre a cambiare volto palesemente alla rosa, ha sentenziato di fatto il fallimento delle ultime due sessioni di mercato della carriera rossonera di Galliani. Nel bene o nel male, un cambio di rotta epocale che ha portato ad un taglio pressoché definitivo con la vecchia proprietà.
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